Apprendo dalla stampa (Gazzetta di Modena 12/09/09 pag.4 – 13/09/09 pag.5/ Il Resto del Carlino 13/09/09 pag. 29 / La Stampa 13/09/09 pag.31) che Brunetta definisce il Governo e PdL “gli eversori di un’ Italia parassitaria … smontatori di questa borghesia radical-chic ed autoreferenziale di m….. ”.“Dobbiamo essere i distruttori di questa Italia….. sono con noi tutti i buoni, gli operai, gli impiegati e liberi professionisti e poi i giovani e la buona chiesa….La seconda Italia si identifica nella scuola, nella ricerca, nella burocrazia, nella giustizia, nei servizi pubblici, nello spettacolo, nelle banche e nella finanza.” Non sfuggono “finti cantanti, orchestrali, attori, scenografi, registi… C’è un pezzo d’Italia, molto rappresentato, molto placido e questa Italia è leggermente schifosa….”.
Sarò grato al Ministro, e a suo stesso dire, eversore, smontatore e distruttore a fin di bene, se vorrà fornirci i dati identificativi dei buoni e dei cattivi, altrimenti l’invettiva al letame rischia di colpire indiscriminatamente la dignità di tutti i lavoratori delle categorie citate da Sua Eccellenza, compresi i disoccupati e i pensionati. I termini adottati dal ministro della funzione pubblica richiamano alla mente l’uso dell’olio di ricino, tristemente noto per aver beneficiato nel ventennio tanti italiani cattivi dalla costipazione. Il fatto più inquietante è che l’esternazione sia stata espressa nella sede della scuola di formazione del PdL.
Temiamo per la nostra traballante democrazia l’applicazione di tali insegnamenti da parte degli allievi.
Il tutto non si limitata ad una “boutade” del citato ministro, ma si rafforza con la solidarietà espressa allo stesso da un altro ministro, il pacifico Sandro Bondi, che fa evidentemente riferimento ai dati in suo possesso circa il pensiero “condiviso dalla maggioranza silenziosa degli italiani”.
Sono affermazioni e dichiarazioni di ministri di un Governo che andrebbero stigmantizzate per la carica di volgarità e disprezzo che le caratterizzano. In attesa di una lista dei buoni e dei cattivi, rileviamo che Gubbio non ha convertito il lupo perché presumibilmente, oggi in quel luogo, prevale la “cattiva chiesa”.
(Il Coordinatore Provinciale Italia dei Valori di Modena, Sergio Basile)