uvaIl caldo favorisce l’evapotraspirazione nelle piante e aumenta la concentrazione zuccherina rendendo piu’ gustosa la frutta indispensabile per combattere il rischio dei colpi di calore dovuto alla grande afa. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che l’aumento delle temperature ha effetti sulle piante e sugli animali come per le persone.

Oltre a conferire un gusto prelibato alla frutta il caldo – sottolinea la Coldiretti – nelle case, nei giardini e nei campi coltivati ha fatto impennare le richieste di acqua da parte delle piante che hanno bisogno di mantenere un adeguato livello di idratazione per non rischiare di seccare sotto i raggi del sole. In difficolta’ sono le coltivazioni di mais necessarie per l’alimentazione degli animali che necessitano di una adeguata irrigazione. Anche per effetto del caldo la vendemmia quest’anno e’ anticipata in media di 10 giorni ma con una produzione di qualita’ che per ben il 60 per cento potra’ essere commercializzata sotto una delle 477 denominazioni di origine (Docg, Doc e Igt) riconosciute in Italia. Secondo la Coldiretti si prevede una produzione attorno ai 47 milioni di ettolitri, al di sotto della media degli ultimi cinque anni anche se con un aumento contenuto entro il 5 per cento rispetto allo scorso anno, sulla base dei dati Ismea.

Ma il caldo ha effetti anche nel mondo animale con le api che volano meno quando e’ umido e molto caldo e tendono a rimanere a terra senza riuscire piu’ a prendere il polline, secondo la Royal Society for the protection of birds (Rspb) che consiglia di preparare degli ‘energy drink’ con due cucchiai di zucchero e uno di acqua per aiutarle. Le mucche nelle stalle stressate dalle alte temperature, producono fino al 15 per cento di latte in meno, rispetto ai circa 30 litri al giorno che vengono munti in periodi normali, secondo la Coldiretti nell’evidenziare una emergenza aggravata notevolmente dall’umidita’ che, come per per persone, aumenta la sensazione di caldo anche per le mucche. Per loro – riferisce la Coldiretti – la temperatura ideale e’ fra i 22 e i 24 gradi, quando invece arriva l’afa e il termometro schizza verso l’alto, gli animali soffrono, mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. In soccorso nelle stalle sono state allestite – riferisce la Coldiretti – doccette, ventole e condizionatori ed utilizzati integratori specifici a base di sali di potassio nell’alimentazione preparata dagli allevatori. Al brusco calo delle produzioni di latte si aggiunge dunque anche – precisa la Coldiretti – un notevole aumento dei costi alla stalla per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli allevatori devono sostenere per sopperire alle necessita’ di benessere delle mucche colpite dall’afa. Una difficolta’ che si verifica – conclude la Coldiretti – nel momento peggiore per gli allevatori italiani che stanno affrontando la piu’ grave crisi del prezzo del latte alla stalla di questi ultimi 20 anni.