F.ManodoriGianni Borghi, presidente dell’Associazione industriali di Reggio, è il nuovo presidente della Fondazione Manodori. E’ stato nominato a maggioranza  dal Consiglio generale. Vicepresidente è Cristina Carbognani, presidente provinciale dell’Associazione piccole e medie imprese, e figura esterna al Consiglio.

“L’elezione di Gianni Borghi e Cristina Carbognani è un segnale importante per la nostra città. Sconfitta la presunzione del sindaco Delrio e della presidente della Provincia Masini, di fare l’asso pigliatutto, governando Enti Locali e Fondazione Manodori, per attingere risorse economiche per finanziare i loro progetti, il ticket industriale rappresenta un segnale importante in questo momento difficile per l’economia. Fatti saldi gli impegni storici in sanità, associazionismo ed istruzione, penso che l’economia ed il mondo del lavoro trarranno giovamento da una gestione non partitica della Fondazione”. Così il Consigliere comunale Pdl Marco Eboli.

“Il quinquennio amministrativo comincia in salita per Delrio e Masini, perché ad essere stata sconfitta è proprio quella vecchia politica che ha relegato, soprattutto nella passata consigliatura, le associazioni imprenditoriali in un ruolo marginale, costrette a pietire un coinvolgimento nella definizione dei progetti per la città, come dimostra l’adozione del PSC, prima delle elezioni, contro la volontà del mondo economico, e l’assenza di un tavolo di confronto costante. Con il ticket Borghi-Carbognani cresce anche la competenza imprenditoriale reggiana nel gruppo Unicredit che già può contare sulla presenza della famiglia Maramotti e del patron di Smeg Bertazzoni. Ora è giusto consentire ai nuovi vertici della Fondazione Manodori di dimostrare cosa sapranno fare per il bene di tutta la città”.

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“La fondazioni Manodori con l’elezione dei suoi vertici ha dimostrato di essere autonoma dai partiti”. Così  Fabio Filippi PdL.

“Mi complimento con il tandem Borghi-Carbognani, persone che conosco da anni e stimo per il loro impegno professionale e per la loro onestà intellettuale. Sono certo che il neo Presidente e la sua Vice sapranno ben operare in un momento economico difficile. Con loro, la Fondazione volta pagina, ora dovranno impegnarsi per i cittadini e per il rilancio del ruolo stesso dell’Ente benefico. Il “ribaltone” avvenuto in fase di nomine dei vertici della Manodori ha creato non pochi problemi alla dirigenza cittadina del PD. La crisi irreversibile del duo Delrio-Masini, compagni ed avversai sembra ormai inarrestabile. Dopo la palese fuga di voti alle ultime elezioni amministrative si profilano nuovi scenari non certo favorevoli al centrosinistra. Lo stesso presidente della Camera di Commercio Enrico Bini ha dichiarato: “Questa scelta avrà gravi ripercussioni nelle relazioni politico associative del nostro territorio”. Affermazioni che assomigliano tanto a minacce. La componente “politica”, sulla carta vincente, formata da Provincia, Comune, ha subito una pesante sconfitta a vantaggio della corrente composta dalle associazioni facenti capo al mondo dell’economia, ai gruppi di volontariato e agli ambienti cattolici. E’ proprio il caso di dire che la classe dirigente del PD ha perso, mentre la società civile ha trionfato,.. Le entità che a Reggio creano sviluppo (Assindustria, Api ecc.) si sono ribellate alla morsa del partito, il PD continua a perdere pezzi, non riesce a superare la crisi, perde contatti con la società civile. Delrio, Masini e anche Vasco Errani (sempre dietro le quinte) ne escono davvero male da questa vicenda. Un colpo da K.O. che difficilmente riusciranno a dimenticare”.