Un senso dell’olfatto difettoso può far prevedere con precisione il rischio di schizofrenia, con mesi e anche anni d’anticipo sull’insorgere dei primi
sintomi mentali. E’ il risultato di una ricerca di
neuropsicologi dell’università di Melbourne, in Australia, che offre per la prima volta uno strumento diagnostico fondamentale, dato che finora gli specialisti non disponevano di mezzi
affidabili per una diagnosi tempestiva.


”Questa è la prima volta che si trova un ‘marker’
diagnostico specifico per la schizofrenia”, ha dichiarato Warwick Brewer, coautore dello studio appena pubblicato nell”American Journal of Psychiatry’. Una diagnosi precoce è cruciale – ha aggiunto – perchè i pazienti schizofrenici
sottoposti ad una terapia tempestiva hanno probabilità assai più alte di miglioramento nel lungo termine. Un solo episodio psicotico infatti può creare danni cerebrali permanenti moltiplicando il rischio di attacchi.

Lo studio ha esaminato 81 persone ad alto rischio di schizofrenia. Tutti avevano mostrato assai presto piccoli segni
della malattia: rischio genetico, pensiero disorganizzato,sottili allucinazioni o deliri. Brewer e i suoi colleghi hanno sottoposto questo gruppo ad un test standard di 40 odori ‘gratta e annusa’, tra cui benzina, limone, liquirizia e gomma da
masticare, chiedendo ai pazienti di identificarli.

Dodici degli 81 soggetti hanno registrato un punteggio molto basso nel test. Nel corso dei due anni successivi, solo questi
12 hanno contratto la schizofrenia. Dieci altri pazienti hanno subito episodi psicotici, ma i sintomi erano causati da malattie mentali diverse dalla schizofrenia.