I Sindaci sono abituati a stare in trincea
I nostri Comuni sono il primo riferimento di tutte le esigenze delle nostre comunità e per questo conosciamo bene non solo le necessità reali e collettive dei singoli, ma anche le ansie e le paure che le attraversano e che li turbano.
Un sano riformismo pragmatico ci ha portato a costruire nei decenni della seconda metà del ‘900 e nei primi anni del 2000 un sistema di welfare locale apprezzato e spesso invidiato in gran parte del mondo. Un complesso di servizi sociali ”nidi, scuole per l’infanzia, tempo pieno, sostegno ai minori in difficoltà, servizi culturali, impianti sportivi e ricreativi, assistenza agli anziani, aiuti alla non autosufficienza” ne costituiscono l’ossatura fondamentale, insieme alle grandi infrastrutture, che hanno fatto da supporto efficace al sistema produttivo. Queste realizzazioni sono alla base di un alto livello di civiltà, garanzia di regole comuni ed uguali per tutti e quindi di un alto grado di inclusione e di integrazione, nonché di pari opportunità.
Eppure oggi le nostre Istituzioni navigano contro corrente
Avvertiamo oggi tutta la precarietà delle nostre conquiste. Ci minaccia la crisi che colpisce l’occupazione e crea sacche di povertà sinora sconosciute. Ci ostacola una legge finanziaria, che mentre predica il federalismo come vuoto spot elettorale, in realtà impoverisce drammaticamente le già stremate finanze degli Enti Locali. L’abolizione totale dell’ICI solo parzialmente rimborsata dallo Stato, combinata con il crollo degli oneri di urbanizzazione secondaria, si ripercuote pesantemente sulla vita concreta delle nostre comunità e dei singoli cittadini. Avvertiamo ogni giorno il ridursi degli spazi entro i quali la nostra capacità di lavoro, di innovazione, di valorizzazione del volontariato, di amministrare insieme, ci hanno permesso fino ad ora di reagire con efficacia.
C’è bisogno di una nuova stagione che riconosca pienamente agli Enti Locali il ruolo che oggettivamente loro compete
Anche per questo è nato il PD. Viene naturale pensare alle stagioni dell’Ulivo e dei Governi di Romano Prodi che, in mezzo a mille difficoltà, aveva cominciato un’opera difficile di risanamento dei conti pubblici, di trasferimento delle risorse verso le fasce più bisognose e di riconoscimento di una maggiore discrezionalità agli Amministratori locali. Avvertiamo forte l’esigenza di un partito democratico che sostenga concretamente, nel Parlamento e nel vivo della Società, il lavoro dei propri Amministratori. C’è bisogno di una nuova stagione di civismo che riporti al centro della vita reale l’interesse comune, il bene collettivo rispetto ad un illusorio individualismo, destinato a produrre diaframmi micidiali fra ricchezza e povertà e sacche di isolamento economico e morale. Come Sindaci, ci sentiamo, per questo, impegnati, in prima persona a costruire un “PD popolare, non classista, non elitario, non populista, radicato in ogni luogo e capace di esperienze e linguaggi che siano legati alla vita reale”. Crediamo in un partito di persone capaci di mettersi in gioco, di esporsi in prima persona e di spendersi per questo esaltante percorso, partendo dai territori di appartenenza. Misurarsi con la propria Comunità confrontarsi con i propri cittadini, costituisce un setaccio duro ma efficace di selezione, che non ammette bluff o effimeri successi mediatici. Crediamo in un partito che, scientemente, promuova il succedersi delle nuove generazioni, basandosi sulla capacità, la dedizione e l’impegno quotidiano partendo appunto dal territorio e da quella qualità democratica ad esso connaturata. Crediamo in un partito laico, così come la nostra Costituzione vuole che sia il nostro Stato. Istituzioni laiche che garantiscano pari dignità culturale alle diverse convinzioni etiche, filosofiche e religiose. Un partito che distingua la sfera delle scelte private ed individuali dalla sfera pubblica e quindi coltivi, come dote irrinunciabile la autonoma responsabilità delle politica.
Sappiamo che il Partito non vive né in se stesso né su se stesso
Esso cresce, perde o vince dentro uno scontro politico, che si profila anche per il prossimo futuro difficilissimo. Per questo vogliamo anche noi un PD “da combattimento”. Vogliamo un Partito che sappia lottare giorno per giorno, dare concrete speranze ai deboli, ai lavoratori, ai democratici. Insomma non vogliamo regalare un altro ventennio a questo centrodestra. Per questo concepiamo “la vocazione maggioritaria” come capacità del Partito di reggere sulle sue spalle un progetto in grado di allargare l’area degli elettori del centrosinistra e la sua sfera politica. Nulla a che vedere con cartelli puramente elettorali destinati a sciogliersi al primo dissenso. Berlusconi non è invincibile! Il centrodestra sta fallendo la prova del Governo. Dobbiamo essere in campo da subito senza concedere nessun regalo ai nostri avversari. Bersani è la persona giusta ad interpretare al meglio la guida del PD e a combattere questa fase della lotta politica. Pier Luigi Bersani ha conosciuto personalmente il lavoro dell’Amministratore. Ha guidato, da Presidente, l’Emilia Romagna, su livelli non conosciuti da nessun’altra Regione. E’ stato uno dei più stimati Ministri del Governo Prodi. Parla chiaro, si fa capire presso più mondi della vita politica ed economica del nostro Paese ed ha il grande pregio della credibilità. “Io sono il candidato di nessuno, e sono il candidato che pensa ci sia bisogno di tutti”.
Con questa bella autodefinizione aderiamo con convinzione alla candidatura di Pier Luigi Bersani e invitiamo caldamente altri Sindaci e Amministratori a fare altrettanto.
(Michele Lombardi, sindaco di Toano – Nilde Montemerli, sindaco di Carpineti – Lorena Baccarani, sindaco di Rubiera – Alessio Mammi, sindaco di Scandiano – Alberto Caprari, sindaco di Castellarano – Andrea Rossi, sindaco di Casalgrande – Oreste Zurlini, sindaco di S.Martino in Rio – Marzio Iotti, sindaco di Correggio – Luca Parmiggiani, sindaco di Fabbrico – Paola Baraldi, sindaco di Campagnola Emilia – Fabrizio Bellelli, sindaco di Rio Saliceto – Stefano Donelli, sindaco di Luzzara – Massimiliano Maestri, sindaco di Gualtieri – Paola Casali, sindaco di Bagnolo in Piano – River Tagliavini, sindaco di Campegine – Sandro Venturelli, sindaco di Bibbiano)