“‘Non abbandoniamo la squadra e faremo sacrifici per rafforzarla”, ha promesso il patron Renzo Menarini, a meno di due giorni dal naufragio inatteso della trattativa per la cessione dell’80% delle quote al petroliere albanese Taci. I Menarini hanno anche ricostruito la rottura della trattativa con Taci: ”Lunedi’ via fax ci ha detto che non aveva intenzione di firmare l’accordo”, ha raccontato Menarini, ricordando che ”era un suo diritto, sancito dal contratto preliminare che avevamo firmato”.
”I conti non c’entrano, sono a posto anche per la societa’ di revisione chiamata a controllarli e non ha mai chiesto uno sconto”, ha chiarito la presidentessa Francesca Menarini, secondo la quale le ragioni della marcia indietro sono da cercare al di fuori del calcio. E, nel caso Taci si rifacesse vivo, la Menarini gli ha lasciato un’unica via: ”Presentarsi con una firma immediata”.
I Menarini non hanno nascosto la propria delusione per il dietrofront e in merito a Claudio Sabatini, proprietario della Virtus che si e’ fatto avanti anche ieri hanno ricordato che ”le manifestazioni di interesse non si fanno sui mezzi di comunicazione, ma attraverso contatti concreti”.
Il direttore sportivo Fabrizio Salvatori parlando di mercato ha detto che ci saranno “disponibilita’ economiche solo nel caso in cui riusciremo a vendere alcuni giocatori della rosa”.