Contro l’ingresso in Italia via mare di prodotti agricolti provenineti dall’estero dei quali si rischia di perdere, una volta su territorio italiano, traccia della loro origine, Coldiretti ha organizzato per domani alle 10 al Porto di Ravenna un presidio, che segue a quello del Valico del Brennero. “I porti italiani – denuncia l’associazione degli agricoltori – rischiano di diventare un colabrodo che non arresta un flusso continuo di prodotti agricoli e alimentari esteri che vanno a confondersi tra quelli italiani, se non si accelera l’applicazione dell’etichettatura obbligatoria per tutti gli alimenti”.
“Il porto di Ravenna e’ il principale porto italiano per le importazione di prodotti agricoli e alimentari. Qui arrivano ogni anno 800mila tonnellate di prodotti agricoli, in prevalenza cereali e granaglie e 1.800.000 tonnellate di prodotti alimentari, tra cui farine e trasformati. Il problema – prosegue Coldiretti – e’ che questi prodotti possono distribuirsi su tutto il territorio italiano perdendo ogni traccia della loro origine, diventando prodotti italiani a tutti gli effetti.
Saranno 2000 i produttori dell’Emilia Romagna che domani porteranno i loro mezzi agricoli alla darsena del porto ravennate “per denunciare la mancanza di trasparenza sul prodotto importato”. Una delegazione dei produttori arrivera’ via mare per incontrare l’Autorita’ portuale e l’agenzia delle Dogane, cui presenteranno il documento Coldiretti per chiedere l’etichettatura obbligatoria dell’origine, “un provvedimento – commenta Coldiretti – che puo’ essere un grande supporto per agevolare l’attivita’ delle autorita’ preposte ai controlli sulle importazioni”. Domani altri mille allevatori, provenienti da Piacenza e Reggio Emilia, daranno il cambio ai loro colleghi emiliani presenti oggi al presidio del Brennero.