na delle trappole che possono rovinare le vacanze riguarda i ristoranti. Ha fatto il giro del mondo la notizia del conto da 700 euro presentato a una coppia di giapponesi che aveva pranzato in un noto ristorante romano, poi sanzionato anche per carenze igieniche. In passato non sono mancati “brutti scherzi” a turisti in viaggio anche nella nostra provincia.«Bisogna denunciare i ristoratori privi di etica e professionalità», esorta il responsabile provinciale di Adiconsum, Angelo Ferrari Valeriani (foto), che alle autorità competenti chiede verifiche costanti in materia di igiene dei pubblici esercizi.
In vista delle grandi partenze, l’associazione consumatori della Cisl di Modena ha diffuso una sorta di “decalogo” che contiene poche regole per evitare raggiri e truffe.
«Il ristoratore ha l’obbligo di esporre il menù con i relativi prezzi delle singole portate. Prima di entrare nel locale è bene, quindi, accertarsi dei reali costi – consiglia Ferrari Valeriani – Bisogna chiedere sempre il menù, anche quando il ristoratore non lo consegna e fa offerte verbali dei piatti del giorno, e verificare che ogni singola portata e offerta nel menù abbia accanto i relativi prezzi. Servizio, coperto, pane o altri costi possono essere decisi liberamente dal ristoratore, però devono essere riportati nel menù in modo che il cliente sia consapevole del costo dell’intero pasto». Il responsabile di Adiconsum invita a prestare attenzione ai cibi surgelati, che devono essere sempre indicati sul menù: come indicazione è sufficiente anche un asterisco, seguito dalla dicitura “prodotto surgelato”. È importante verificare i costi del vino, i cui ricarichi possono essere davvero “salati”; se si vuole scegliere un vino “impegnativo” è bene farsi consegnare la “Carta dei vini” per consultarne il prezzo. «A fine pasto bisogna richiedere sempre la ricevuta fiscale e verificare se i prezzi in essa contenuti corrispondono a quelli riportati nel menù, compresi eventuali costi riferiti a servizio, coperto, pane, ecc. – continua Ferrari Valeriani – È utile conservare la ricevuta fiscale, prova tangibile di eventuali raggiri: in caso di contestazione della ricevuta, è meglio chiamare i vigili urbani. La mancia, invece, non è mai obbligatoria». Adiconsum aggiunge che il ristoratore è responsabile degli oggetti lasciati in custodia dal cliente e ne risponde in caso di furto; non ne è responsabile se l’oggetto non gli è stato consegnato (per esempio il cellulare poggiato sul tavolo). L’associazione consumatori della Cisl modenese ricorda, infine, che il ristoratore non può rifiutare la consumazione di una sola portata e pretendere il prezzo di un intero pasto.