I Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Roma hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli a carico di 21 persone delle province di Napoli, L’Aquila e Modena. Sono i componenti, secondo l’accusa, di una associazione per delinquere finalizzata ai furti di beni d’arte e di preziosi in abitazioni e luoghi di culto.
Le indagini dai Carabinieri della sezione Antiquariato e del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche di Roma, nell’ambito dell’operazione denominata ‘Tarlo’ erano iniziate tre anni fa. Quattro malviventi sono stati identificati grazie alle tracce del loro codice genetico rilevato sulla scena di sei furti messi a segno tra il 2001 e il 2007.
Gli altri 17 membri della banda sono stati successivamente individuati con indagini di tipo tradizionale. Questa mattina sono scattate le manette. Le ordinanze sono state emesse a carico di persone residenti nell’hinterland napoletano, a Sulmona (Aquila) e a San prospero (Modena). Diversi i colpi messi a segno dalla gang, tra questi il furto di beni d’arte nella chiesa San Pietro Apostolo a San Prospero di Modena.
L’indagine, oltre agli arresti, ha anche portato al recupero di beni di un valore stimato di un milione e 200mila euro. Secondo quanto accertato dalla Procura di Napoli, le investigazioni sono risultate particolarmente difficili a causa dei linguaggi in codice e criptici utilizzati dagli indagati nonché per la frequente sostituzione delle schede telefoniche impiegate, tutte intestate a soggetti ignari o fittizi.