Egregio Donato Pivanti, segretario provinciale CGIL Modena,
questa volta no, non ci sto a subire e, dopo una notte passata a rigirarmi nervosamente nel letto, ho scelto di scriverle una lettera aperta perché il vestito frettolosamente cucitomi addosso da un rappresentante del suo sindacato, e cioè quello di imprenditore che utilizza modelli di organizzazione orientati al passato mi va decisamente stretto. La mia speranza è che la scelta di agire a viso aperto possa riportare chiarezza su quanto sta realmente accadendo nella mia azienda, la CRM di Modena. E questo prima di tutto a tutela della reputazione che, con il lavoro di tutti, siamo riusciti a costruire, giorno dopo giorno, in 35 anni di onesta attività.
Da imprenditore cresciuto nella consapevolezza che i risultati positivi sono il frutto del contributo di un gruppo, sono profondamente amareggiato nel vedermi attaccato frontalmente dall’importante sindacato che lei rappresenta, attraverso le dichiarazioni del segretario di categoria FLAI-CGIL, senza peraltro che prima si tentasse di avviare un sereno confronto su eventuali problematiche legate alla gestione del rapporto di lavoro. L’accusa che mi è stata rivolta è quella di avere ideato un piano che mira a ridurre i costi del personale. Cosa che se anche solo in minima parte fosse vero, io stesso definirei scriteriato e controproducente in primo luogo per l’efficienza dell’azienda. In particolare il piano sarebbe così articolato: costringere, per sfinimento, i collaboratori a violare le norme a tutela della salute e impedire così loro di osservare i propri doveri e quindi punirli con sanzioni che vanno dalla multa alla sospensione. Per smontare questo incredibile teorema basterebbe ricordare che eventuali importi derivanti dall’irrogazione di sanzioni disciplinari sarebbero comunque, per contratto, devoluti in beneficenza e/o all’apposito fondo presso l’INPS e non potrebbero quindi andare mai ad arricchire le casse del datore di lavoro. Ma ciò che più mi ferisce è che mi venga attribuito un comportamento subdolo e malevolo che non mi appartiene e in cui non mi riconosco in alcun modo. A ciò aggiungo che la pubblicazione sul vostro sito del comunicato stampa che riporta queste accuse, che ritengo infondate, sta arrecando danni gravi alla mia azienda. E non è solo un problema, pur gravissimo, legato alla reputazione della mia ditta, ma riguarda anche le reazioni di diversi miei clienti che mi chiedono se l’azienda che violerebbe sistematicamente i diritti dei lavoratori è la mia.
Se motivi di discussione ci sono incontriamoci e parliamone, rispettando però i ruoli e le regole e senza usare mezzi non contemplati da alcuna legge o emettere sentenze sommarie o, peggio ancora, gettando discredito sulla CRM. Anche per questo le chiedo di far rimuovere il testo dal sito perché mi sento diffamato e danneggiato nell’attività dell’impresa.
Egregio segretario provinciale non credo sia questo il modo migliore per esercitare il vostro importante compito: lo dico con rispetto, da uomo e imprenditore che ha la certezza che la crescita di un’azienda non può prescindere da un rapporto dialettico corretto e costruttivo con i lavoratori e con chi li rappresenta; anche per questo La invito a venirmi a trovare in azienda. La porta per un confronto costruttivo è sempre aperta.
L’amarezza, come le ho detto è profonda e auspico che le modalità utilizzate dal rappresentante della FLAI-CGIL, da me reputate scorrette ed offensive rispetto a tutto ciò che CRM Srl ha rappresentato e rappresenta da oltre trent’anni, siano state un incidente di percorso. Desidero perciò concludere con un messaggio positivo. Noi siamo tra quelli che in questa fase riescono a offrire nuovo lavoro perché il mercato ci sta premiando. Proprio in questi giorni stiamo cercando nuovo personale da assumere, altro ne abbiamo inserito nelle scorse settimane, nonostante il difficilissimo momento dell’economia; inoltre a breve attiveremo una nuova linea di produzione completamente automatizzata. Insomma noi siamo tra quelli che ci credono ancora, che investono, rischiano, continuano a innovare e che mettono passione e amore nel proprio lavoro. In trincea ci siamo tutti i giorni, come tanti altri imprenditori e lavoratori che hanno reso Modena un punto di riferimento e di eccellenza nel mondo, creando un tessuto socio-economico di qualità, caratterizzato da una equilibrata distribuzione della ricchezza. Una goccia in questo mare, quotidianamente, la aggiungiamo anche noi.
Spero possa venirmi a trovare per mostrarle l’azienda e farle conoscere alcuni collaboratori che da trent’anni lavorano con noi in CRM.
Una cordiale stretta di mano.
Renzo Montagnani