Nell’intera giornata di domenica 8 dicembre il comprensorio di bonifica dell’Emilia Centrale, in particolare la fascia pedecollinare, è stata interessato da forti precipitazioni che hanno messo a dura prove il reticolo scolante consortile, già reduce dalla recente alluvione del 20 ottobre scorso. Mediamente, nella zona immediatamente a monte della via Emilia sono caduti in poco più di 24 ore un centinaio di millimetri di pioggia, in alcuni casi mista a neve, che si sono interamente riversati nei corsi d’acqua consortili, a causa delle condizioni del terreno già saturo d’acqua.

Per fronteggiare questa situazione, fin dal primo pomeriggio di domenica, il personale tecnico e operativo ha adottato le misure necessarie a gestire i grandi quantitativi d’acqua da scolare, attivando le idrovore del Torrione a Gualtieri, quella del Rodanello a Bagnolo in Piano e quella del Diversivo Bresciana a Cadelbosco di Sopra. In serata è stato necessario attivare entrambi gli impianti di Mondine a Moglia, sia quello storico che quello nuovo. Sono state inoltre invasate le casse di espansione dei Cavi Tresinaro, Naviglio e Parmigiana Moglia. Infine, i livelli insolitamente bassi dei Fiumi Po, Enza e Secchia hanno consentito lo scarico a gravità di ingenti quantitativi d’acqua. Solamente a Boretto la bonifica ha potuto scaricare quasi 50.000 litri / secondo nel Po.

Una quarantina di operatori, tecnici ed operai, del Consorzio, sono stati impegnati nell’intera nottata tra domenica e lunedì per monitorare l’andamento della piena e gestire le tante emergenze che il funzionamento di un reticolo così complesso inevitabilmente comporta in situazioni di emergenza. Complessivamente, il sistema di bonifica ha retto anche l’ennesima ondata di piena di quest’anno – che passerà agli annali come uno dei più piovosi degli ultimi decenni – senza particolari disservizi, se non in zone molto circoscritte in ambito di campagna.