I tagli che sono stati “subiti”, in particolare dal servizio urbano di Seta, hanno origini lontane nel tempo. Ora è necessario fare un po’ di chiarezza!

Dalla costituzione di SETA nel 2012 ad oggi ci sono stati sempre problemi non solo legati alla gestione del servizio, ma anche legati agli investimenti (es. acquisto dei bus) e alle normative contrattuali differenti fra i lavoratori di Modena, Piacenza e Reggio Emilia.

Con le prime assunzioni di SETA, dal 2014, le difficoltà sono aumentate: trattamenti diversi fra chi era assunto prima del 2012 e chi era assunto dopo il 2012 (questi ultimi con un trattamento economico e normativo di base derivante solo dal Contratto Nazionale di settore). Nel frattempo le Organizzazioni Sindacali hanno cercato di ristabilire un trattamento unico per tutti i lavoratori, ma SETA SI E’ SEMPRE OPPOSTA ADDUCENDO PROBLEMI LEGATI ALLA SCARSITA’ DI RISORSE.

Nel 2022, dopo numerose difficoltà e una serie di mobilitazioni e tensioni sindacali, si è arrivati ad un accordo che ha avvicinato i trattamenti fra i “vecchi assunti” (prima del 2012) e “nuovi assunti” (dopo il 2012) in SETA.

Di fatto i problemi si sono però aggravati perché, dal 2021, SETA fatica a reperire autisti e altro personale, in particolare sui territori di Modena e Reggio Emilia.

Quindi ecco che i nodi irrisolti vengono al pettine.

A livello nazionale il sistema che finanzia il Trasporto Pubblico Locale è il Fondo Nazionale per il Trasporto Pubblico, fermo di fatto da molti anni. Nel Disegno di Legge di Bilancio 2025 l’aumento previsto è di soli 120 mln di euro per tutto il territorio nazionale, bel al di sotto della soglia ne- cessaria (900 mln di euro) per mantenere le retribuzioni del Contratto Na- zionale al passo con l’aumento del costo della vita.

A livello regionale avviene la ripartizione delle risorse provenienti dal Fondo Nazionale, ma in base a un “corrispettivo chilometrico” variabile da provincia a provincia. Anche questo sistema di ripartizione sta penalizzan- do il territorio modenese.

SETA di fatto è sottofinanziata con conseguenti forti ripercussioni sia sul personale (sul quale non ci sono investimenti adeguati) sia sul servizio. Oggi di fatto la situazione è fuori controllo. Basti pensare che dal 16 set- tembre scorso le corse urbane nella città di Modena hanno subito un taglio del 30% del servizio rispetto al settembre 2023.

La situazione si avvita dunque su se stessa, in quanto il personale esce da SETA per rivolgersi o al mercato privato o ad altri settori. Il personale che rimane invece in forza è sottoposto a turni di lavoro che prevedono nastri orari con impegno fino a 13 ore giornaliere e con salari che non riescono più a far fronte a una inflazione e un costo della vita particolarmente alto in una città come Modena.

In questa emergenza FILT-CGIL di Modena chiede di concentrare le risor- se disponibili in particolare dove SETA oggi fa servizio e che queste risorse vengano maggiormente utilizzate sul fattore lavoro.

Nei prossimi giorni ci sarà un incontro da parte della dirigenza SETA, ma se continuiamo a non avere risorse aggiuntive sarà difficile dare risposte soddisfacenti ai lavoratori SETA. Facciamo un appello a tutte le istituzioni locali, regionali e anche nazionali affinché strutturino e distribuiscano adeguatamente le risorse economiche per non abbandonare il Trasporto Pubblico Locale.