Mariangela Tufano Mobility manager

La mobilità attiva fa bene alla salute, all’ambiente, e alle aziende: potrebbe essere questo il filo rosso di questa Settimana Europea della Mobilità, che va dal 16 al 22 settembre, occasione di sensibilizzazione più importante della Commissione europea sulla mobilità urbana sostenibile. L’obiettivo è promuovere il cambiamento del comportamento dei cittadini a favore della mobilità attiva, del trasporto pubblico e di altre soluzioni di trasporto “pulite” e intelligenti.

Anche l’Azienda USL l’ha fatto attraverso alcune iniziative come quella di favorire il trasporto pubblico per la mobilità casa – lavoro dei propri dipendenti prevedendo la possibilità di ricevere un rimborso pari al 20% dell’abbonamento annuale 2024 ai mezzi pubblici (treni o bus). Riparte inoltre il progetto “Pedala con noi”: nel mese di ottobre a Castelfranco e Vignola si svolgeranno pedalate di gruppo rivolte ai dipendenti con l’obiettivo di far conoscere la bicicletta come mezzo di trasporto alternativo all’auto e non solo come mezzo di svago e promuoverne l’utilizzo come strumento di benessere psico-fisico e ambientale. Sempre in questa logica, nell’ambito del Piano della Mobilità aziendale*, l’Ausl ha disposto la realizzazione di parcheggi sicuri per le bici dei propri dipendenti, oltre ad aver acquisito 25 biciclette per lo spostamento tra le sedi aziendali o le visite al domicilio dei pazienti.

L’esperienza di Bike to work Modena – L’Ausl ha mappato la propria adesione al progetto nazionale “Bike to work Modena”. Sono stati 601 gli iscritti attivi (nel periodo pandemico) con in media 9,5km percorsi al giorno pari a 41 minuti di attività fisica. Dal confronto tra inizio e fine progetto, si evince che vi è stato un aumento significativo della salute percepita, il peso dei partecipanti è diminuito di quasi 1,5kg e l’indice di massa corporea di quasi 0,5 punti. Sono stati effettuati anche test sulle performance: il test di equilibrio ha presentato un miglioramento significativo così come il “Sit-to-stand Test”, il fitness cardio. Negli uomini si è assistito inoltre a un miglioramento significativo della forza muscolare negli arti superiori.

I dati sulla mobilità – I dati sulla provincia di Modena dicono che c’è ancora molto da fare: nel periodo analizzato 2017-2023, tra le persone 18-69 anni, a dichiarare di aver fatto nell’ultimo mese tragitti a piedi per gli spostamenti quotidiani, è il 41% della popolazione, ma solo il 16% ha usato la bici (dati PASSI). Quest’ultima percentuale è vicina a quella regionale (18%), che comprende anche città in cui la mobilità ciclabile è molto più diffusa – Ferrara, Ravenna e Rimini – e statisticamente superiore a quella nazionale (11%). In provincia di Modena chi si muove in bicicletta lo fa mediamente per 127 minuti alla settimana per 3,7 giorni (a livello regionale per 133 minuti per 3,9 giorni).

A livello territoriale vi è ovviamente una marcata differenza nell’uso della bici tra distretti e zone geografiche: si va dal 6% del Distretto di Pavullo nel Frignano al 24% dei Distretti di Mirandola e Modena; usa la bici il 22% dei cittadini nel capoluogo di provincia, il 17% nei comuni di collina o pianura e il 5% in quelli di montagna.

Tornando agli spostamenti a piedi, invece, il 43% delle persone con 18-69 anni ha dichiarato di aver fatto nell’ultimo mese tragitti a piedi per andare al lavoro o a scuola o per gli spostamenti abituali, escludendo l’attività sportiva o ricreativa. Questa percentuale risulta di poco superiore al valore regionale (39%) e a quello nazionale (38%). In provincia di Modena chi si muove a piedi per gli spostamenti abituali lo fa mediamente per 128 minuti alla settimana per 3,8 giorni (a livello regionale per 142 minuti per 4 giorni).

La percentuale di persone che ha fatto nell’ultimo mese tragitti a piedi per gli spostamenti abituali risulta maggiore tra le donne, a differenza dell’utilizzo della bici che non mostrava differenze socio-demografiche rilevanti. La prevalenza provinciale di 18-69enni che hanno fatto nell’ultimo mese tragitti a piedi per gli spostamenti abituali mostra ovviamente differenze tra i distretti: dal 46% dei Distretti di Modena e Castelfranco Emilia si “scende” al 35% del Distretto di Pavullo nel Frignano. Quanto alle zone geografiche, è del 48% nel comune di Modena, del 42% nei comuni di collina/pianura e del 37% in quelli di montagna, una differenza stavolta non significativa sul piano statistico.

Risparmio di CO2 e decessi evitati – In provincia di Modena l’uso della bicicletta, anziché dell’automobile, ha evitato l’emissione di circa 18.500 tonnellate di CO2 in un anno e l’essere andati a piedi ne ha risparmiate circa 16.300 tonnellate. Questi valori sono rispettivamente di circa 133 mila e 102 mila in Emilia-Romagna e di oltre 1.172.000 e di oltre 1.540.000 a livello nazionale.

Ma i benefici non sono solo in termini ambientali, come mostrano anche i dati relativi al “Bike to work”. In provincia di Modena si stima un risparmio di mortalità di 21 decessi all’anno tra chi va in bicicletta e di 39 tra chi va a piedi. I decessi evitati in Emilia-Romagna sono di 158 tra chi si sposta in bicicletta e di 256 tra chi lo fa a piedi. Questi valori sono rispettivamente di circa 1.608 e 4.810 a livello nazionale (il programma HEAT (Health Economic Assessment) dell’OMS permette di stimare la riduzione di mortalità tra chi usa la bicicletta o tra chi va a piedi in base ai giorni e ai minuti di mobilità in bicicletta. Per maggiori informazioni: https://www.heatwalkingcycling.org/#start_tool).

Traslando i dati sulla popolazione dei propri dipendenti che sono oltre 5200, l’Azienda USL di Modena ha stimato l’impatto in termini di salute e di ambiente. Avere il 16% di dipendenti che utilizza la bicicletta significa avere 206 tonnellate di CO2 risparmiate e 2 decessi evitati in 10 anni, mentre sul 41% di persone che si sposta a piedi 182 tonnellate risparmiate e 4 decessi evitati in 10 anni, ciò significa in totale oltre 388 tonnellate di C02 risparmiate e 6 decessi evitati.

 

*Il Piano della Mobilità Aziendale

È un documento che traccia il quadro della situazione in merito alle modalità di spostamento del personale dell’azienda sanitaria, sia per quanto riguarda il tragitto casa-lavoro sia per quello tra le sedi aziendali o tra strutture delle altre aziende sanitarie della provincia, per individuare misure concrete per ridurre l’utilizzo di mezzi inquinanti e promuovere la mobilità attiva e sostenibile.