PALERMO (ITALPRESS) – È stato recuperato e trasportato a terra dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco il corpo di Hannah Lynch, la figlia diciottenne del magnate britannico, Mike Lynch, il cui corpo è stato recuperato ieri. Si tratta dell’ultima dispersa del naufragio del superyacht Bayesian, affondato al largo di Porticello, nel Palermitano, nella notte tra domenica e lunedì.
Così adesso sono sette i corpi recuperati dagli speleosub che si sono calati a una profondità di circa 50 metri, nel mare di Porticello, dove si trova adagiato il veliero.
Le ricerche erano riprese stamane. Il corpo della ragazza è stato individuato all’interno di una cabina ed è stato difficile il recupero.
La Guardia Costiera ha così dichiarato concluse le operazioni di ricerca dei dispersi del naufragio: “A distanza di quattro giorni dal naufragio avvenuto lunedì scorso – si legge in una nota -, la Guardia Costiera di Palermo, che fin dall’inizio ha coordinato tutte le azioni di ricerca dei dispersi messe in atto, alle 13.30 odierne ha dichiarato concluse le operazioni SAR con l’individuazione ed il recupero del corpo dell’ultimo disperso. Il bilancio finale registra quindi 15 superstiti tratti in salvo e 7 vittime accertate”.
Con il recupero dell’ultimo disperso, in seguito al naufragio dello yacht Bayesian, avvenuto la notte del 19 agosto scorso nelle acque antistanti Porticello, nel Palermirano, alle 13:30 si sono concluse le attività di soccorso da parte dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco. Dei ventidue passeggeri dello yacht, quindici sono stati recuperati nelle prime fasi del soccorso. Sette le persone disperse recuperate senza vita dai sommozzatori speleo del Corpo nazionale.
Sono stati cinque giorni, fanno sapere i Vigili del Fuoco, di lunghe e delicate operazioni in mare, a circa 50 metri di profondità e in uno scenario d’intervento altamente complesso. Oltre 40 gli specialisti sommozzatori, giunti dai nuclei di Sicilia, Sardegna, Campania, Lazio, Puglia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Calabria, che hanno partecipato alle operazioni in mare e che si sono alternati nelle ricerche dei dispersi. Ogni giorno il dispositivo di soccorso del Corpo nazionale era composto da 27 sommozzatori, tra questi hanno avuto un ruolo fondamentale gli 11 speleo e gli 8 abilitati alle immersioni in alto fondale.
Dal naufragio fino al recupero dell’ultimo disperso i sommozzatori dei Vigili del Fuoco hanno effettuato 123 immersioni per un totale di 4.370 minuti.
Ieri, Il capo del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, Carlo Dall’Oppio, è giunto a Porticello, accompagnato dal direttore per l’Emergenza Marco Ghimenti, per incontrare e ringraziare il personale “per il grande lavoro che sta svolgendo nelle operazioni di ricerca e recupero dei dispersi, a seguito del naufragio dello yacht Bayesian”. Insieme a loro il prefetto di Palermo, Massimo Mariani.
Intanto, proseguono le indagini. La procura di Termini Imerese ha aperto un fascicolo per naufragio, disastro, omicidio plurimo e lesioni. Al vaglio degli inquirenti, tra l’altro, le azioni e le decisioni del comandante del Bayesian, il 51enne neozelandese James Cutfield e del primo ufficiale Matthew Griffith, 22 anni francese.
In attesa delle operazione di recupero del Bayesian, per esaminare l’imbarcazione e la scatola nera dalle quali si attendono elementi decisivi, l’attenzione di investigatori e inquirenti si concentra sulle cause del naufragio. Si fa sempre più strada l’ipotesi di una catena di errori alla base del naufragio: dalla deriva mobile, parzialmente alzata, che potrebbe avere avuto un ruolo determinante nella minore stabilità dello scafo, ad alcuni portelloni aperti, che avrebbero imbarcato una grande massa d’acqua in poco tempo favorendo il rapido inabissamento del veliero ai motori spenti e al mancato funzionamento del sistema che in questi casi dovrebbe sigillare i boccaporti e gli accessi all’interno.
– Foto Agenzia Fotogramma –
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