Un’occasione straordinaria, un’opera in anteprima assoluta realizzata da uno dei più grandi compositori italiani, Giorgio Battistelli, conosciuto e apprezzato a livello internazionale. Un’opera che non è solo ambientata nel territorio dell’Appennino, ma lo rende protagonista, con la sua gente, le sue professioni, la sua storia. Giorgio Battistelli concluderà sabato 31 agosto alle ore 21, al Parco Tegge di Felina, il festival “Storie dell’Appennino” ideato da Icarus Ensemble, formazione tra le più apprezzate per l’esplorazione e la valorizzazione della musica contemporanea, e proposto nell’ambito de L’Uomo che cammina, l’evento annuale proposto dal Comune di Castelnovo Monti che approfondisce il rapporto tra uomo, ambiente e dimensione del sacro.
Sull’anteprima di OperaPaese a Castelnovo, afferma il Sindaco Emanuele Ferrari: “L’opera del maestro Battistelli ci onora e insieme ci restituisce un volto fondamentale del nostro Appennino. Non solo il suo paesaggio, ma la sua gente, il sapere delle mani, l’incanto del lavoro degli artigiani che fanno risuonare i loro gesti, gli strumenti di ogni giorno che diventano partitura musicale, corpi sonanti, forma d’arte a tutti gli effetti. Un evento da non perdere non solo per la sua qualità intrinseca, ma per l’etica e il messaggio comunitario che contiene e propone. Il lavoro di ciascuno che diventa rito collettivo, condivisione, riconoscimento e concreta immaginazione”.
OperaPaese per Castelnovo è il lavoro che il celebre compositore ha ideato nel desiderio di mettere in relazione le attività del territorio coinvolgendo un’ampia comunità di persone nella creazione di uno straordinario evento musicale. Protagonisti e interpreti saranno venti artigiani dell’Appennino emiliano, venti voci femminili naturali, un ensemble giovanile, Icarus ensemble, la Banda di Felina, un percussionista, Nicola Raffone, un attore, Pierluigi Tedeschi e lo stesso Giorgio Battistelli.
Premiato con il Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia, Battistelli è ormai riconosciuto nel mondo come grande autore di progetti di teatro sperimentale diventati emblematici nell’ambito della teatralizzazione del suono e della teatralità del gesto esecutivo. Il suo Experimentum Mundi, che rappresenta la base per la nuova OperaPaese, è considerato un caposaldo del teatro musicale strumentale che dal 1981 ad oggi ha raggiunto le 400 rappresentazioni in Europa, Asia, Oceania e Nord America. Icarus Ensemble ha invitato Giorgio Battistelli a ripensare questa sua famosa composizione per un organico strumentale che affiancasse gli artigiani in scena, così da poterli far dialogare con gli strumenti di Icarus Ensemble. Da ciò il nuovo titolo dell’opera che debutterà al Parco Tegge di Felina.
Gli artigiani saranno performer delle loro stesse professioni, occupazioni al giorno d’oggi in via d’estinzione: il pasticcere, i calzolai, gli arrotini, i falegnami, i bottai, i fabbri ferrai, i selciaioli, lo scalpellino, i muratori, e le voci a comporre il coro delle donne. Ci sarà anche la partecipazione degli storici campanari della fonderia Capanni di Castelnovo. Durante la rappresentazione ogni artigiano realizza sulla scena il proprio manufatto, in perfetta sincronia con i tempi musicali e teatrali previsti dalla partitura, in un gioco d’incastri timbrici e ritmici che danno un inedito risalto a gesti forgiati da antichissima tradizione. È una drammaturgia del lavoro, un rito che propizia l’arrestarsi del tempo.
Nel dettaglio gli artigiani coinvolti sono Andrea Tamagnini “Strabba” (pasticcere), Corrado Spadaccini e Oliviero Rivi (muratori), Nildo Leurini e Dino Costetti (falegnami), Franco Romei e Danilo Canovi (fabbri), Giancarlo Giacopelli e Mauro Fioroni (selciaioli), Dario Severi (scalpellino), Gianluca Tagliamonte e Alberto Daviddi (calzolai), Rino Albertini e Antonio Albertini (arrotini), Alfredo Sannibale e Gianni Sannibale (bottai), Danilo Rossi (battitore di forme di Parmigiano Reggiano), Franca Iori (mortaio), Ornella Tamburini (setaccio), Nardo Ferrarini e Ivana Castellari (gramola). Le voci femminili saranno quelle di Camilla Canovi, Clara Domenichini, Edna Ganapini, Mara Iaccheri, Giuseppina Lusoli, Williana Manfredi, Zelinda Manfredi, Rita Migliaccio, Vilma Nicoli, Mariangela Pantani, Paola Pistelli, Emanuela Romei, Katia Sentieri, Maria Grazia Vasirani, Natascia Zambonini, Deanna Zanni e Donatella Zanni.
“Gli artigiani – racconta Battistelli – partecipano tutti ad una performance totale con le loro mani, i loro corpi e i loro volti solcati dalle rughe, consumati dal tempo e dal lavoro. Producono una musica ‘sudata’ che nasce dalla fatica e che intende rappresentare l’immagine dello scorrere del tempo. Con questo lavoro voglio richiamare i suoni ancestrali della nostra cultura, già abbastanza rari e in via d’estinzione: un mondo che sta tuttora evaporando, con una scomparsa lenta ed inesorabile. Questa opera rappresenta per me, l’intenzione di proteggere un mondo in estinzione. Non mi riferisco soltanto alle professioni artigianali, ma soprattutto all’aspetto antropologico della loro attività, dello specifico modo di invecchiare dei corpi degli artigiani. La sapienza delle loro mani è diversa dalla conoscenza dell’uomo contemporaneo, più teorica, nutrita dalla razionalizzazione del rapporto fra mano e materia. Si tratta di aspetti non sovrapponibili; anzi, diametralmente opposti. Volevo salvare quei visi antichi, quelle mani dure”.
Info: www.uomochecammina.it.
Per accedere all’evento è richiesto il biglietto, disponibile qui: https://shorturl.at/pwcXJ