Il Governo taglia altri 800mila euro a Modena per il 2024È di ulteriori 823 mila euro per il 2024 il taglio dei fondi del Comune di Modena deciso dal Governo con il decreto dei giorni scorsi sulla cosiddetta spending review che si aggiungono ai quasi 358 mila euro già tagliati alla fine di marzo con la spending review informatica.

Lo sottolinea l’assessore con delega al Pnrr Giulio Guerzoni giudicando “una scelta vergognosa” la decisione assunta dal Governo nonostante il parere contrario espresso dai Comuni nella conferenza Stato – Città – Autonomie locali.
“Per Modena il taglio complessivo, quindi, sfiora il milione e 200 mila euro – spiega Guerzoni – ed è assurdo il criterio utilizzato dal Governo visto che: penalizza maggiormente i Comuni che hanno ricevuto più fondi del Pnrr, è un esempio di meritocrazia al contrario. Cioè, sembra dire la presidente Meloni: i tuoi progetti sono stati premiati per la loro qualità, portali in fondo entro il termine stabilito, come stiamo facendo, ma intanto ti tagliamo le risorse per quest’anno e per i prossimi”.
I tagli della spending review, infatti, riguardano anche il 2025 (un milione e 194 mila euro), il 2026 (840 mila euro), il 2027 (850 mila euro) e il 2028 (850 mila). Complessivamente, quindi, oltre 4 milioni di euro in meno.
“Non solo, quindi, si mettono subito in difficoltà i bilanci dei Comuni più virtuosi – aggiunge Guerzoni – ma si rende complicato anche far partire i servizi che verranno realizzati con gli investimenti del Pnrr che, una volta terminati, per funzionare avranno bisogno di più risorse, non di meno fondi”.
Il Comune, ricorda Guerzoni, ha ottenuto oltre 77 milioni di euro dai bandi del Pnrr nell’ambito del programma Next Generation Modena “per realizzare investimenti utili alla comunità, a partire dalla rigenerazione urbana, dagli impianti sportivi, dai nidi e dalle scuole: nelle scorse settimane, prima delle elezioni, i ministri Giorgetti e Fitto avevano smorzato le polemiche sul taglio annunciato giudicandole infondate: ora, però, il taglio è stato confermato nonostante l’Anci avesse giudicato insufficienti le modifiche proposte al decreto chiedendo soluzioni più equilibrate”.