L’Aedes albopictus, meglio conosciuta come zanzara tigre, è diventata da alcuni anni una spiacevole compagna delle nostre estati: oltre ad essere estremamente fastidiosa rappresenta anche un vettore potenziale di malattie trasmissibili all’uomo insieme alla nostra zanzara comune, come dimostrano i casi di focolai epidemici di malattia da virus Chicungunya, verificatisi nel 2007 in alcuni centri della Romagna.
Il Comune di Correggio mette in atto da alcuni anni diverse azioni di contrasto come il monitoraggio dei focolai larvali e il controllo dell’infestazione sull’area pubblica, trattando periodicamente, da maggio ad ottobre, la rete di caditoie pubbliche stradali con specifici prodotti larvicidi a bassa tossicità ambientale.


A queste azioni si affianca l’attività di divulgazione ed educazione della cittadinanza con il servizio di informazione e la distribuzione di un kit antilarvale, nell’ambito dello “Zanzara Tigre Day”.

Viene inoltre Incentivato l’incremento dei competitor attraverso per esempio l’area di sfalcio differenziato e dei predatori insettivori diurni e notturni naturali delle zanzare (pipistrelli, rondini, rondoni ecc.).

Un ruolo molto importante nella lotta alle zanzare lo svolgono i cittadini: molto numerosi, infatti, sono i focolai presenti nella proprietà privata (pozzetti, sottovasi, innaffiatoi, bidoni dell’orto, pluviali, teli di copertura, anfore ornamentali, piccole cavità negli alberi, ecc.). Per prevenire l’instaurarsi di focolai d’infestazione nei propri cortili, è necessario osservare alcuni semplici ma fondamentali comportamenti: eliminare l’acqua stagnante da qualsiasi tipo di recipiente; trattare periodicamente i ristagni d’acqua dei tombini con i prodotti larvicidi specifici che si possono acquistare in tutte le farmacie (farlo una volta sola è inutile); informare i vicini di casa, chiedendo la loro collaborazione, perché è proprio l’impegno di tutti la vera arma segreta contro la zanzare.

Il modo più efficace di combattere la zanzare è proprio la prevenzione perché il trattamento sugli esemplari adulti è molto meno efficace e può risultare pericoloso rispetto a quello sulle larve.