GENOVA (ITALPRESS) – Prende forma, al largo del porto di Genova, la nuova diga foranea. Nel cantiere marittimo del consorzio PerGenova Breakwater guidato da Webuild, è stato posato a 25 metri di profondità il primo degli oltre 90 cassoni che comporranno i primi 4 km dei 6 km complessivi dell’opera, i cui lavori vanno avanti senza sosta. Ad assistere alle operazioni di posa, il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, insieme al Viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti Edoardo Rixi, al commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Piacenza, al presidente facente funzione della Regione Liguria Alessandro Piana, al sindaco di Genova e commissario straordinario per la diga Marco Bucci, e a Pietro Salini, amministratore delegato Webuild.
Il primo cassone oggi posato è stato realizzato nei cantieri galleggianti allestiti nel porto di Vado Ligure e misura 21,7 metri in altezza, 40 metri in lunghezza e 25 metri in larghezza, con un peso di 10mila tonnellate. Non è uno dei più grandi, dato che alcuni cassoni arriveranno fino a 67 metri di lunghezza, 35 di larghezza e 33 di altezza.
La realizzazione di un cassone è un processo complesso che richiede in media 20 giorni e coinvolge circa 50 persone. Su una piattaforma galleggiante viene allestita una struttura metallica provvisoria che riproduce la forma della struttura interna del cassone da realizzare, per procedere con un primo getto di calcestruzzo. Quando il calcestruzzo si è solidificato, la cassaforma si solleva di qualche metro per ricevere altro calcestruzzo. Il procedimento si ripete fino a raggiungere l’altezza necessaria. Una volta realizzato, il cassone viene trasportato nel punto di posa prefissato mediante rimorchiatori, per poi essere affondato tramite riempimento con acqua e con materiale lapideo. Il cassone è poi completato sul posto con la realizzazione di una sovrastruttura e di un muro di protezione.
In parallelo alla posa del primo cassone e alla preparazione per il posizionamento dei prossimi mega blocchi, il consorzio Genova Breakwater è impegnato in attività su vari fronti. Sul fondale sono già state posate oltre 1,4 milioni di tonnellate di materiale ghiaioso per il consolidamento delle fondamenta della diga, e sono state realizzate oltre 4.000 grandi colonne sommerse. Proprio per la realizzazione delle prossime colonne sommerse, nei prossimi giorni è previsto il potenziamento dei macchinari impiegati con la messa in opera di una grande chiatta, tecnicamente una barge, che affiancherà il pontone già in uso, triplicando la produzione settimanale delle colonne. Sono in corso intanto anche le lavorazioni per la barriera di protezione del cantiere di Vado Ligure, composta a sua volta da 5 cassoni, affiancati l’uno all’altro, di dimensioni più contenute rispetto a quelli che andranno a formare lo sbarramento principale. Continuano poi le attività di bonifica bellica in acque profonde, che saranno completate entro l’estate. Il cantiere vede in uso particolari soluzioni all’avanguardia nel rispetto dell’ecosistema marino, come la modalità di lavoro in impianto in iperbarico per la bonifica bellica adottata per la prima volta in Italia, o l’utilizzo di inclinometri per il monitoraggio geotecnico dei fondali posizionati fino a 40 metri di profondità.
La Nuova Diga Foranea di Genova, la più profonda in Europa, è un’opera ingegneristica complessa, destinata a ridisegnare il ruolo della città di Genova nelle rotte commerciali globali. L’opera permetterà infatti di allargare il porto, garantendo l’ingresso a navi lunghe fino a 400 metri. Il progetto – realizzato dal consorzio guidato da Webuild al 40%, con Fincantieri Infrastructure al 25%, Fincosit al 25% e Sidra al 10% – coinvolge oggi 230 persone, tra diretti e di terzi, e impiegherà complessivamente circa 1.000 persone, e oltre 130 imprese della filiera coinvolte da inizio lavori.

– Foto ufficio stampa Webuild –

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