Sono positivi gli interventi e i programmi del Servizio sanitario regionale sulla tutela e la promozione della salute di chi vive e lavora in Emilia-Romagna, con oltre il 95% degli obiettivi raggiunti nel 2022 e il 98,3% nel 2023.
Lo attesta il monitoraggio di metà percorso del Piano regionale della Prevenzione 2021-2025 (PRP), lo strumento di riferimento voluto e messo a punto dalla Regione che è stato presentato oggi a Bologna in Regione durante il convegno “Strada percorsa e compagni di viaggio”. Un’occasione per fare il punto sull’andamento del PRP, confrontarsi sui risultati ottenuti e ancora da raggiungere, discutere di alleanze, dimensioni trasversali e declinazioni a livello locale anche in ottica di equità, innovazione nei servizi e approccio ‘One health’.
Gli obiettivi raggiunti, non scontati considerando che l’Emilia-Romagna è stata fortemente colpita prima dalla pandemia poi dall’alluvione del 2023, confermano che il lavoro fatto fin qui va nella direzione giusta, per un Piano che considera la salute e il benessere della comunità a 360 gradi, quindi ben oltre i confini sanitari. Il monitoraggio di metà percorso – i cui indicatori sono già stati certificati dal ministero della Salute per il 2022, mentre è in corso l’elaborazione per il 2023 – evidenzia infatti la validità della decisione di perseguire la salute e il benessere collettivo attraverso una strategia multidisciplinare, intersettoriale e coordinata tra mondo della salute e scuola, lavoro, sociale, ambiente, urbanistica, attività produttive, agricoltura e volontariato, solo per citare i principali settori considerati.
Alcuni risultati raggiunti
La scelta alla base del Piano regionale di prevenzione è stata quella di integrare energie e risorse provenienti da settori diversi, incentivare la creazione e il mantenimento di reti coordinate tra Regione, Ausl e altri portatori di interesse come enti locali, imprese, associazioni di volontariato, professionisti pubblici e privati. Diverse le azioni trasversali in cui questa sinergia ha portato a risultati visibili: per esempio la comunicazione, con campagne informative realizzate in collaborazione da Regione e Ausl che hanno ottenuto la visualizzazione di oltre 5 milioni di pagine web, 12 milioni di visualizzazioni di video e reel, mentre l’evento I giardini della prevenzione tenuto a ottobre 2023 a Bologna ha coinvolto oltre 6mila cittadini.
Altra area di cooperazione è stata quella della formazione dei professionisti in tema di prevenzione e promozione della salute. Nel biennio 2022-2023 sono stati realizzati oltre 145 percorsi formativi per più di 680 ore di lezione che hanno coinvolto circa 19.300 partecipanti tra medici, operatori sanitari e sociali, tecnici della prevenzione, veterinari, allevatori, insegnanti, educatori, giornalisti, rappresentanti di associazioni sindacali e datoriali. Anche il contrasto alle iniquità ha coinvolto le Ausl, che hanno collaborato con le scuole di tutti i territori. Altre iniziative rilevanti per l’equità hanno riguardato il sostegno dell’allattamento materno, l’incentivazione agli screening e alla corretta alimentazione per le donne straniere, la formazione di mediatori culturali in ambito sanitario, la presa in carico dei bambini stranieri a rischio obesità.
Tra le principali criticità emerse figura la carenza di personale, in Emilia-Romagna come nel resto del Paese, e i conseguenti carichi di lavoro che rendono talvolta difficile intraprendere percorsi innovativi nei tempi previsti.
Il PRP 2021-2025
Il documento è stato redatto partendo dagli indirizzi forniti dal Piano nazionale di Prevenzione 2020-2025 del ministero della Salute, per integrarlo poi con le azioni necessarie a livello regionale alla luce del quadro epidemiologico e della specificità dei dati locali.
È articolato in 20 programmi che si prefissano di promuovere la salute in tutte le politiche, dalla sicurezza sul lavoro alla lotta alle dipendenze, dal sostegno ai più vulnerabili sino alla promozione di stili di vita corretti in ambienti sani.
Il PRP fa parte degli adempimenti per l’accesso al maggior finanziamento delle risorse del sistema sanitario nazionale. I programmi sono raggruppati per aree tematiche, legate ai principali destinatari degli interventi: 5 programmi sono rivolti alla popolazione generale per favorire stili di vita salutari e contrastare le malattie croniche, 6 sono i programmi che interessano prevalentemente l’ambito sanitario e contrastano le malattie trasmissibili, 3 i programmi che declinano il tema ambiente clima e salute e infine 6 programmi sono dedicati alla promozione della sicurezza e della salute in ambiente di vita e di lavoro.