Sono stati avviati nei giorni scorsi i lavori per la realizzazione di un intervento di forestazione urbana all’interno del sito ex Sipe Nobel. La prima fase dell’intervento riguarda un’area di circa 9.000 mq già bonificata dal punto di vista bellico e per la quale è stata certificata l’assenza di contaminazione ambientale. Si tratta del progetto “Alberi per il Clima”, finanziato dalla Banca d’Italia e inserito nella Campagna di forestazione nazionale “Foresta Italia” di Rete Clima promossa in partnership con Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari (CUFA), Coldiretti e PEFC Italia. La boscaglia monospecifica di robinie nata nell’abbandono dell’area lascerà il posto ad un bosco polispecifico ed in grado di ospitare biodiversità e di fornire servizi ecosistemici per la popolazione.
“Un tempo – spiega il Sindaco di Spilamberto Umberto Costantini – in questa zona era prevista la realizzazione di una enorme lottizzazione guidata dalla speculazione edilizia comprendente anche uno shopville con enormi parcheggi e sei strutture di grandi dimensioni. Non proprio la nostra idea di sviluppo territoriale. Oggi tutto questo è solo un brutto ricordo. Questi luoghi inquinati in cui si facevano bombe, grazie ai nostri uffici supervisionati dal nostro assessore Massimo Glielmi, all’Unione Europea e alla Regione, sono stati bonificati. Oggi grazie a Rete Clima inizia la loro trasformazione in bosco. Non un ‘razzaio’ marcescente come quello cresciuto sopra alle aree che venivano utilizzate come discarica dei prodotti industriali, bensì un bosco progettato con tutti i crismi, un polmone verde che potrà dare ossigeno al nostro paese. L’avevamo promesso e lo stiamo realizzando. Grazie a quanti stanno rendendo tutto questo possibile”.
Ricordiamo che ReteClima è un Ente no-profit rivolto alla promozione della sostenibilità ambientale ed al contrasto al cambiamento climatico tramite la decarbonizzazione.
A tal fine la Rete coinvolge aziende, cittadini e Pubbliche Amministrazioni in percorsi di quantificazione, riduzione e compensazione dei propri impatti climatici, generando occasioni di miglioramento del territorio locale cui questi soggetti afferiscono (in una logica di “sostenibilità che parte dal basso”).