MILANO (ITALPRESS) – “Sono un pò emozionato, sia per una presenza così massiccia sia per la grande responsabilità che mi affida la Federazione. Sento una grande responsabilità e sono molto contento di accettarla. Non vedo modo migliore per combattere la vecchiaia”. Julio Velasco vive la sua prima giornata da ct della nazionale femminile di volley, incarico che in realtà partirà ufficialmente l’1 gennaio 2024, con contratto fino al 2026. “Le nostre nazionali sono un patrimonio di tutto lo sport italiano, quindi anche delle società, per cui dobbiamo sempre essere tutti uniti e compatti – lo accoglie Giuseppe Manfredi, presidente della Federvolley, durante la presentazione al centro federale Pavesi di Milano – Bentornato a Julio Velasco, che è sempre stata la prima scelta per il suo carisma e quello che ha dato e potrebbe dare alla nazionale. Oggi sigliamo il contratto, problematiche non ce ne sono e da oggi inizia un nuovo corso per supportare tutto il movimento”. Fra i primi nodi da sciogliere per il nuovo ct il dualismo Egonu-Antropova. “Vederle da fuori mi ricorda la vittoria di una VNL, di un Europeo, il terzo posto al Mondiale – ribatte – E mi ricordo anche che nessuno credeva più nel calcio italiano e l’Italia andava a vincere Mondiali ed Europei. Questo fa parte del folklore, o siamo i più forti del mondo, o siamo i più scarsi. Si parla di questa nazionale come di quella che non ha vinto niente, ma ha vinto l’Europeo contro la Serbia e 25mila tifosi serbi. Sono un nemico giurato dei luoghi comuni. L’Italia non ha mai perso per l’attacco, ma per la ricezione. Se avessi di quei dubbi nel gestire giocatrici forti non avrei accettato l’incarico. Avere due opposte come Egonu e Antropova è la cosa migliore, semmai voglio trovare giocatrici che ricevono bene”. Per quanto riguarda il gruppo, “non ci saranno moltissime variazioni, noi saremo una preoccupazione per gli altri, come le grandi squadre saranno una preoccupazione per noi. Ma tutte le cose che si dicono prima non servono a niente, non parlo mai prima. Bisogna andare a giocare, bisogna preparare le squadre per giocare partite quando ci saranno difficoltà. I tifosi non ne tengono conto ma bisogna saper giocare anche quando si gioca male, bisogna saper giocare male, perchè poi quando le cose non vengono bene, poi viene il panico”.
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