Municipi, scuole e palazzetti dello sport. Caserme di Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco. Più resistenti, sicuri e stabili, a prova di terremoto.

Prosegue l’impegno della Regione per la riduzione del rischio sismico nei fabbricati di proprietà pubblica di carattere strategico, e che possono essere utilizzati come sedi di protezione civile in caso di emergenza, oltre a offrire assistenza alla popolazione qualora si verifichi un terremoto.

La Giunta ha appena approvato un bando che mette a disposizione dei Comuni 5,3 milioni di euro: risorse destinate a lavori di riparazione, miglioramento sismico o, anche, demolizione e ricostruzione di immobili pubblici con queste caratteristiche.

“Si tratta di risorse assegnate dal Dipartimento nazionale della Protezione civile all’Emilia-Romagna, nell’ambito del Piano settennale per la riduzione del rischio sismico- spiega Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile-. Assegnandole ai Comuni, porteremo così avanti sul territorio interventi di potenziamento e miglioramento, a completamento di una strategia, la riduzione del rischio sismico, che per noi rappresenta una priorità”.

I criteri e le modalità di attuazione del piano di assegnazione dei contributi sono stati condivisi con i rappresentanti di Anci (Associazione nazionale dei Comuni) e Upi (Unione Province d’Italia) Emilia-Romagna.

Le novità del bando 2023

Rispetto ai precedenti bandi, sono stati aggiornati i costi convenzionali degli interventi: in particolare, per interventi di rafforzamento locale sono previsti contributi fino a 150 euro al metro cubo; per il miglioramento sismico fino a 225 euro al metro cubo, mentre per la demolizione e ricostruzione fino a 300 euro al metro cubo.

Ai fini della redazione della graduatoria, viene introdotto un punteggio di partenza più alto per interventi nei comuni colpiti dall’alluvione dello scorso mese di maggio. Al tempo stesso viene confermato il vantaggio, già presente in bandi passati, previsto per gli interventi realizzati nei comuni dell’Appennino e delle aree interne, cui viene attribuito un punteggio di partenza più alto.

Procedure semplificate per richiedere i contributi

Per accedere al bando, gli enti locali devono solamente completare una scheda con i dati e le informazioni sugli edifici che intendono candidare a contributo. I servizi regionali esamineranno direttamente i progetti, cui seguirà il rilascio del visto di congruità tecnico-economico dei lavori e poi l’intervento, fino alla liquidazione del finanziamento concesso.

I tempi per l’avvio dei lavori

Nei prossimi giorni sarà inviata a tutti i Comuni dell’Emilia-Romagna una lettera, con cui verrà richiesto di segnalare gli interventi prioritari nel proprio territorio. Le proposte dei Comuni dovranno essere trasmesse alla Regione tramite pec (segrgeol@postacert.regione.emilia-romagna.it) entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione.

Per la selezione dei progetti ritenuti più urgenti i Comuni dovranno attenersi a una serie di criteri indicati negli allegati alla delibera di approvazione del bando, che fissano i parametri tecnici per l’attribuzione dei punteggi. Al fine di sfruttare al meglio le risorse disponibili su tutto il territorio regionale, verrà finanziato un solo intervento per ciascun comune; l’importo del contributo varierà a seconda della tipologia di intervento e del volume dell’edificio su cui si intende intervenire.

Non rientrano in questo bando i comuni ancora classificati nel cratere del sisma 2012 (questi ultimi hanno, infatti, linee di finanziamento dedicate) e quelli che hanno già beneficiato di un contributo per la realizzazione di interventi strutturali di riduzione del rischio sismico su edifici pubblici strategici in una delle precedenti annualità, a esclusione di quelli colpiti dall’evento sismico del 18 settembre 2023 e inclusi nel decreto di dichiarazione dello stato di crisi regionale n. 138 del 20/09/2023.