Modena 0/6, servizi educativi promossi a pieni votiMolto più che una promozione: i servizi educativi del sistema integrato di Modena, sotto la lente dei genitori dei bambini che li frequentano, si guadagnano voti alti in tutti gli ambiti (dagli aspetti educativi alle strutture, dall’organizzazione al personale, dalla partecipazione delle famiglie alle attività estive).

Il giudizio complessivo è un 8 abbondante per le scuole d’infanzia e sfiora il 9 per quanto riguarda i nidi, a prescindere dal tipo di gestione. È quanto emerge dalle indagini di gradimento relative a tutti i servizi educativi del Sistema integrato 0/6, realizzate a distanza di cinque anni dalle precedenti dalla società di ricerca Poleis per il Comune di Modena.
I report finali sono stati presentati nei giorni scorsi in Commissione consiliare dall’assessora all’Istruzione Grazia Baracchi. “Le indagini di gradimento – afferma l’assessora – sono uno strumento importante, che unito a Coordinamento Consigli, Segreteria Consigli, Coordinamento Pedagogico Distrettuale e Tavolo di coordinamento gestori, permette all’amministrazione di raccogliere dati, punti di vista, richieste utili per migliorare sempre di più il servizio all’interno di un contesto sociale in rapido e continuo cambiamento”. Baracchi sottolinea quindi che il percorso di presentazione dei dati continuerà e sarà “occasione di confronto con il Coordinamento Consigli e il tavolo dei gestori, affinché l’amministrazione possa cogliere elementi utili per una programmazione e una progettazione che sostengano sia la cultura pedagogica dell’infanzia sia bisogni in continua evoluzione di famiglie e comunità locali”.
In particolare, l’indagine “La qualità dei servizi dei nidi d’infanzia nella città di Modena” è stata condotta tra dicembre 2022 e gennaio 2023 su un campione di 419 genitori che hanno risposto in modo completo al questionario somministrato, in italiano e in inglese, ai 1.379 genitori di bambini che frequentano i servizi 0/3 anni.
La somministrazione del questionario sulla “La qualità delle scuole d’infanzia a Modena”, effettuata nel febbraio 2023, inviato a 1.866 genitori, ha permesso invece di raccogliere 465 risposte complete.
Ad entrambe le indagini ha risposto in larga maggioranza la figura che accompagna abitualmente il bambino e che quindi ha contatti assidui con la scuola e il personale educativo. E si tratta per lo più, cioè in circa l’80 % dei casi, della mamma. Sempre per quanto riguarda il campione degli intervistati, l’età media è 37 anni per l’indagine sui nidi, sfiora i 40 anni per la scuola d’infanzia e in entrambi i casi per oltre il 90 % di tratta di persone occupate e per oltre il 70 % con un alto titolo di studio (laurea o titolo post-laurea).
Dopo alcune domande finalizzate a descrivere il campione intervistato, la sezione centrale del questionario era composta da una serie di batterie di domande relative al grado di soddisfazione degli intervistati rispetto a diverse aree dei servizi, ovvero la struttura, l’organizzazione, gli aspetti educativi, il personale, le informazioni e la partecipazione alle attività offerte dal nido. Tutte le batterie richiedevano un voto da 1 a 10 per valutare le diverse categorie dei servizi e si concludevano con due domande volte l’una a rilevare il grado di soddisfazione complessivo rispetto al servizio e l’altra ad indagare quanto fosse importante l’attività in esame per i rispondenti.
“Dai risultati – aggiunge Grazia Baracchi – emerge che anche per le famiglie gli aspetti educativi sono fondamentali non solo alla scuola d’infanzia, ma anche al nido, confermando che si tratta del primo passo del percorso formativo dei bambini e delle bambine. Per questo continueremo ad investire per la qualità dei servizi, pur in quadro di distribuzione di risorse che lascia soli gli enti locali”, conclude l’assessora.

 

NEI NIDI ORGANIZZAZIONE E PERSONALE DA 9

Oltre un terzo degli oltre 400 genitori che ha risposto alla nuova indagine di gradimento “La qualità dei servizi dei nidi d’infanzia nella città di Modena” ha bambini iscritti ai nidi comunali, il 17% a quelli gestiti dalla Fondazione Cresci@mo e più del 37 % ha figli frequentanti strutture convenzionate, ma c’è anche un 14 % che non conosce il sistema di gestione della struttura frequentata. Ad accomunarli è, infatti, che non ci sono sostanziali differenze negli alti giudizi di gradimento che assegnano alle strutture frequentate dai figli, tutte appartenenti al sistema integrato rivolto alal fascia 0/3 anni, a cui le famiglie accedono tramite bando comunale.

Su una scala di valori che va dall’1 al 10 il giudizio complessivo medio assegnato dai genitori alle strutture frequentate dai loro bambini è 8,7.

Se si guarda alla struttura (locali interni, arredi e attrezzature, igiene, spazi esterni) la media dei voti assegnati è alta in tutte le categorie, con valori sempre superiori a 8 con l’unica eccezione del 7,9 ottenuto dalla numerosità della sezione. Gli aspetti giudicati migliori sono l’igiene e la pulizia della struttura e gli spazi e i locali interni al nido. Andando a comparare i valori medi ottenuti con quelli della precedente indagine svolta nel 2017, i risultati sono rimasti generalmente invariati. La categoria che ha registrato uno scarto maggiore è quella relativa agli arredi e alle attrezzature del nido, con un incremento di 3 decimi rispetto al 2017.

Aspetti educativi e personale del nido sono le aree considerate in assoluto dagli intervistati tra i fattori più importanti e i giudizi medi assegnati risultano molto alti, sfiorando in entrambi casi una valutazione media che tende al 9. Se gli aspetti educativi sono considerati tra i fattori più importanti, la professionalità del personale è considerata in assoluto il fattore più importante tra quelli che contraddistinguono un buon servizio. E a questo fattore gli intervistati danno giudizi medi molto alti e una la valutazione complessiva pari a 8,8. La voce che raccoglie maggiore successo è la disponibilità al dialogo con i genitori da parte degli educatori (8,9) seguita a ruota dalla competenza e preparazione degli stessi e dall’attenzione nei confronti dei bambini (8,8).

Sull’organizzazione del nido d’infanzia, pur ritenuta dagli intervistati un aspetto di valutazione significativo, i giudizi medi si abbassano un po’, soprattutto in relazione al costo della retta, anche se il voto assegnato rispetto al 2017 migliora passando dal 6,8 di allora all’attuale 7,3. Gli intervistati si sono detti soddisfatti degli orari di ingresso e di uscita dal nido e del menù offerto, mentre, pur nel contesto di distribuzioni ampiamente positive, pareri meno favorevoli pesano per quanto riguarda il calendario di apertura e chiusura del nido nel corso dell’anno e la flessibilità d’orario per portare e riprendere il bambino. Il grado di soddisfazione complessivo dei genitori rispetto all’organizzazione ha ottenuto in ogni caso un valore medio alto pari a 8,4.

Giudizi molto simili e superiori all’8 sono stati assegnati anche aall’area dei diversi tipi di comunicazione: dalle informazioni ricevute all’atto di iscrizione a quelle sul progetto pedagogico fino alle informazioni ottenute quotidianamente in merito alle attività svolte e ai comportamenti del bambino.

Infine, è stata introdotta una nuova area d’indagine relativa alla partecipazione dei genitori alle attività offerte dal nido: un aspetto del servizio che non era stato analizzato gli scorsi anni e che nel giudizio dei genitori è risultato essere considerato significativo anche se non alla stregua degli altri esaminati. Nel merito, il maggiore gradimento è raccolto dal funzionamento degli organi di rappresentanza dei genitori (8,1), mentre quello che ha raggiunto il grado di soddisfazione minore è stata l’esperienza degli spazi in autogestione (7,9) forse anche per effetto della pandemia.

 

ALLE SCUOLE D’INFANZIA PAGELLA DA 8

Frequentano 57 diverse scuole d’infanzia del sistema educativo integrato di Modena i bambini dei 465 genitori (circa un quarto di quelli contattati) che hanno risposto in modo completo all’indagine “La qualità dei servizi dei nidi d’infanzia nella città di Modena”, somministrata durante il mese di febbraio.

Il 33% di coloro che ha risposto al questionario ha il figlio che frequenta una scuola comunale, il 36% una della Fondazione Cresciamo, quasi l’11 una statale e circa il 5% in una convenzionata Fism, ma c’è anche un 7% che non sa indicare quale sia la forma di gestione della scuola frequentata. In ogni caso, per il 94% di loro, quasi la totalità, si tratta della scuola scelta dai genitori come prima o, in misura minoritaria, come seconda scelta.

Come per l’indagine sui nidi, il campione intervistato è abituato ad occuparsi personalmente e assiduamente degli spostamenti da casa a scuola, e viceversa, del figlio e oltre il 90% dichiara di parlare con gli educatori molto o abbastanza frequentemente. Inoltre, nella maggioranza dei casi, la soddisfazione per la possibilità di incontro riguarda anche la relazione instaurata con gli altri genitori e le altre famiglie.

Alla loro scuola d’infanzia gli intervistati danno un giudizio complessivo pari a 8,2 su 10, dove un terzo di loro assegna un punteggio pari addirittura a 10 e almeno la metà assegna voto 9. L’indagine arriva però al giudizio complessivo soltanto dopo aver analizzato le diverse aree del servizio offerto dalle scuole d’infanzia sia per quanto riguarda la soddisfazione degli intervistati che in relazione all’importanza attribuita a ciascuna di esse.

Tra i fattori che più determinano la valutazione finale spicca il positivo giudizio sulla professionalità e preparazione del personale scolastico. E per quanto riguarda le aspettative iniziali, se oltre il 40 % degli intervistati ritiene l’esperienza fatta in linea con le attese, c’è un 40 % che la ritiene addirittura migliore di quanto si aspettasse. Tant’è che circa l’85 % dei genitori ripeterebbe la scelta fatta al momento dell’iscrizione e solo il 15 % valuterebbe altre opzioni.

Per quanto riguarda i diversi aspetti del servizio, i genitori che hanno risposto al questionario danno alla struttura mediamente una votazione superiore a 8: in quest’ambito il gradimento più alto è riscosso dall’igiene e pulizia con una valutazione media di 8,7, seguito dagli spazi e i locali interni alla scuola che raggiungono il giudizio medio di 8,1. Ampiamente promossi, con punteggi un po’ inferiori, spazi e luoghi esterni, oltre che arredi e attrezzature, entrambi con punteggio medio pari a 7,8.

L’organizzazione del servizio è un aspetto ritenuto dagli intervistati particolarmente importante: i genitori si mostrano soddisfatti dell’orario di apertura e di chiusura (voto 8,2) del calendario di apertura e chiusura della scuola (8,1) e della flessibilità dell’orario per portare e riprendere i bambini (8). Hanno assegnato punteggi che si discostano un po’ dalla media per il menù proposto (7,6) e il costo della retta (7,1).

La proposta educativa scolastica è individuata dai genitori rispondenti come il secondo ambito più importante nella valutazione del servizio e i giudizi medi assegnati sono tendenzialmente alti. Gli aspetti più apprezzati sono lo sviluppo delle capacità relazionali (8,4) e gli apprendimenti dei figli (8,2).

La professionalità del personale è considerata dai genitori il fattore più importante tra quelli che contraddistinguono un buon servizio e i giudizi che assegnano al personale delle strutture frequentate dai figli e la valutazione complessiva sono tra le più alte. Gli aspetti che raccolgono maggior successo risultano essere l’affidabilità degli insegnanti (8,6) e la riservatezza degli stessi (8,6) seguite a stretto giro dalla disponibilità degli insegnanti al dialogo con i genitori (8,5) e dalla competenza degli educatori (8,4).

Infine, le ultime aree analizzate dall’indagine di gradimento riguardano la condivisione delle informazioni relative alla fruizione della scuola d’infanzia (valutazioni medie prossime all’8) e la partecipazione alle attività della scuola che gli intervistati considerano l’ambito meno importate tra quelli esaminati. I giudizi assegnati vanno dal 7,9 del funzionamento degli organi di rappresentanza dei genitori al 7,6 dell’esperienze di autogestione, ma occorre tener presente che si tratta di ambiti che fino allo scorso autunno sono stati particolarmente impattati dagli effetti della pandemia.