La Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate di sabato 4 novembre è stata celebrata a Modena all’insegna del ricordo dei Caduti e della vicinanza alle popolazioni coinvolte nelle guerre: “È necessario che la comunità internazionale faccia ogni sforzo per il cessate il fuoco in ogni conflitto – è l’appello del sindaco Gian Carlo Muzzarelli – perché la pace rappresenta l’unica condizione per riaffermare il valore della vita: evitiamo altre vittime, soprattutto tra i civili”.
La mattinata, iniziata alle 9 con l’alzabandiera e la deposizione di una corona di alloro al Monumento ai Caduti al Parco delle Rimembranze (ammaina bandiera alle 16.30), ha visto la partecipazione, oltre al sindaco, anche della prefetta Alessandra Camporota e del Comandante dell’Accademia militare Davide Scalabrin. Hanno partecipato autorità civili e militari, tra le quali il presidente della Provincia Fabio Braglia.
Le commemorazioni sono poi proseguite nella sede della prefettura di viale Martiri della Libertà 34, con la deposizione di una corona alla lapide di Ferdinando Ruffini, sottoprefetto del Frignano che durante la Prima Guerra mondiale rifiutò l’esonero per arruolarsi, come capitano dei bersaglieri, cadendo in combattimento a San Michele del Carso il 6 novembre 1915.
A seguire, sempre alla presenza delle autorità, è stata deposta una corona al Sacrario della Ghirlandina per ricordare i caduti nella Resistenza.
Nel manifesto promosso dalle istituzioni modenesi insieme alle associazioni combattentistiche d’arma e partigiane, il cui testo è stato definito prima dell’avvio del conflitto in Israele, si esprime “la più severa condanna della guerra scatenata dalla Russia per occupare l’Ucraina che la vede costretta a combattere per mantenere il diritto di essere un Paese libero, sovrano e autodeterminato”.
I Combattenti, i decorati al Valor militare, i familiari dei caduti e dispersi in guerra, i mutilati e invalidi e le vittime civili di guerra, i protagonisti della guerra di Liberazione e della Resistenza, i reduci dalla deportazione, dall’internamento e dalla prigionia, inoltre, nel manifesto sottolineano di rivivere “nel 75° anniversario della Carta Costituzionale l’orgoglio del popolo italiano e dei militari italiani che, con la lotta al nazifascismo, hanno restituito libertà e dignità al Paese” e ribadiscono “l’importanza di trasmettere alle giovani generazioni la Memoria storica quale monito e testimonianza perché non si ripetano più gli errori del passato”.
Il messaggio si conclude manifestando “riconoscenza alle Forze armate, presidio delle istituzioni repubblicane, e a tutti i nostri militari impegnati nell’adempimento del proprio dovere in Italia e all’estero”.