Nei giorni scorsi, militari della Guardia di Finanza di Modena hanno eseguito il decreto di confisca emesso dalla Corte d’Appello di Bologna – divenuto definito a seguito della dichiarazione di inammissibilità dei ricorsi presentati alla Corte di Cassazione – nei confronti di un cinquantenne vignolese, con precedenti per reati fiscali e contro il patrimonio, avente ad oggetto 8 unità immobiliari site a Carpi, Castelfranco Emilia, Savignano sul Panaro, Zocca e Reggio Emilia, 2 autovetture, oltre a disponibilità finanziarie, monili, orologi di pregio e lingotti in oro per un valore complessivo stimato pari a circa 1,5 milioni di euro.
La confisca dei beni, disposta ai sensi del Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione (D.Lgs. n. 159/2011), rappresenta l’epilogo dell’attività investigativa svolta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, su delega della Procura della Repubblica di Modena, finalizzata alla verifica della sussistenza dei requisiti soggettivi e oggettivi previsti dalla normativa in parola. Gli accertamenti, partiti dall’analisi del lungo curriculum criminale della persona, hanno consentito di accertare la netta sproporzione tra l’ingente patrimonio accumulato e i redditi dichiarati dallo stesso e dai propri familiari.
In base agli elementi raccolti, la Procura della Repubblica di Modena ha chiesto l’applicazione della misura di prevenzione personale della “sorveglianza speciale” ex D.Lgs. n. 159/2011 e una misura patrimoniale ablativa sui beni che sono risultati acquistati con i proventi delle attività illecite, in ossequio al c.d. requisito di “correlazione temporale” tra acquisizione e pericolosità, fino alla concorrenza dell’importo ritenuto “sproporzionato”.
Tali richieste sono state accolte dal Tribunale di Bologna – Sezione Misure di Prevenzione con decisione poi confermata dalla Corte d’Appello felsinea, che ha ritenuto sussistente la pericolosità sociale del proposto in quanto abitualmente dedito a delitti che hanno garantito un profitto e, in particolare, reati di natura economica e finalizzati all’evasione fiscale in un arco temporale di oltre 10 anni, disponendo l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per anni 3 e la confisca dei beni sopra indicati, che, giunta ora la definitività del provvedimento, sono stati acquisiti a titolo definitivo dallo Stato.
L’attività eseguita costituisce il risultato del costante impegno profuso della Guardia di Finanza di Modena per individuare e restituire alla collettività i patrimoni accumulati con proventi di attività illecite, anche ricorrendo agli istituti di aggressione patrimoniale previsti dal Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione.