“La Marelli parte col piede sbagliato: è inaccettabile che l’azienda rifiuti di revocare la procedura di cessazione di attività. Così non si aiuta a costruire una discussione ordinata sulla reindustrializzazione del sito e sul futuro delle lavoratrici e dei lavoratori. Il fondo americano KKR rispetti la storia di un’azienda manifatturiera importante e non sacrifichi un sito produttivo come quello di Crevalcore sull’altare di una strategia finanziaria miope. L’automotive in Emilia-Romagna è un settore con nuove prospettive di sviluppo, chiudere un impianto invece di rilanciarlo sulle nuove tecnologie è una scelta sbagliata. Il tavolo del 3 ottobre convocato dal Mimit può aprire un percorso di confronto, cosa impossibile se non si revoca la chiusura dell’impianto.
Metto a disposizione il Comune di Bologna e la Città metropolitana per la mobilitazione che i lavoratori e la comunità di Crevalcore vorranno intraprendere. Bologna difenderà sempre il lavoro, mobilitiamoci”.