La trasformazione del modello di raccolta differenziata dei rifiuti non si è ancora conclusa, a un anno dall’avvio, e sono allo studio interventi migliorativi anche sulla base dei suggerimenti raccolti in questi mesi, mentre si stanno attivando alcune iniziative per rispondere a specifiche criticità evidenziate in alcune aree. Lo ha annunciato l’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi rispondendo in Consiglio comunale a un’interrogazione del capogruppo del Pd Antonio Carpentieri: “Siamo entrati nella seconda fase del percorso, quella del perfezionamento: oltre al miglioramento dei dati ambientali, già significativo, ci dovrà consentire di riconsegnare ai cittadini un servizio più efficiente e spazi pubblici più decorosi e fruibili rispetto a prima della trasformazione”.
Rispondendo a uno dei quesiti, l’assessora ha sottolineato i risultati positivi raggiunti fino a ora sia in quantità che qualità, rispetto agli obiettivi della normativa regionale. Per esempio, entro il 2027 in città bisogna raggiungere il 79 per cento nella raccolta differenziata e Modena partiva dal 58 per cento del settembre 2022: il dato aggiornato a luglio 2023 è già del 75,5 per cento ed è in crescita. Mentre è in calo, come chiede la Regione, la quantità complessiva dei rifiuti: meno 4,1 per cento da gennaio ad agosto che corrisponde a 3 mila tonnellate. Rimane costante la produzione di carta, plastica e vetro (ma cresce la quota che può effettivamente essere riciclata) ed è calata la produzione di indifferenziata (meno 28,8 per cento, 9.128 tonnellate) a favore dell’aumento del 78,2 per cento di organico (3.391 tonnellate). Entrando nel dettaglio, per la carta lo scarto, cioè la quota che non può essere riciclata, è sceso sotto al 5 per cento (era tra il 10 e il 15) e per la plastica è oggi tra il 15 e il 20 per cento (era intorno al 50 per cento).
“Sono numeri impressionanti – ha sottolineato l’assessora Filippi – che dimostrano l’efficacia del modello, ma soprattutto che ripagano l’impegno della maggioranza dei cittadini, i quali finalmente possono trarre benefici ambientali ed economici effettivi dalla raccolta differenziata che probabilmente già da tempo facevano ma i cui risultati venivano depotenziati da comportamenti scorretti di pochi. Non mi stancherò mai di ringraziare i cittadini per questo sforzo che abbiamo richiesto: la risposta è andata molto oltre le aspettative”.
Rispondendo a un altro quesito dell’interrogazione, l’assessora Filippi ha ricordato i dati sul numero di cassonetti (passati dai 951 previsti dal bando a 1.100) e sulla loro capillarità con una riduzione delle distanze a 200 metri, l’installazione di cassonetti smarty da 1.700 litri in programma dove la viabilità non consente le manovre in sicurezza dei mezzi, l’anticipo degli orari di raccolta. “Da giugno – ha aggiunto Filippi – sono operativi gli spazzini di quartiere, dalle 5 alle 24, anche nei giorni festivi, con funzioni di controllo e pulizia di tutte le postazioni di contenitori stradali, monitoraggio delle raccolte e degli svuotamenti, segnalazioni di criticità e di abbandoni alle squadre dedicate alla raccolta, presidio ingombranti fino alla loro rimozione, eventuale interfaccia con i cittadini”.
Sono stati attivati temporaneamente anche servizi dedicati al recupero dei sacchi azzurri e gialli esposti nelle giornate sbagliate, mentre si sta lavorando alla definizione di ulteriori miglioramenti del servizio sulla base dei suggerimenti raccolti dai cittadini, anche attraverso gli organi d’informazione, e dei sondaggi realizzati da organizzazioni di consumatori. Gli ambiti d’intervento riguarderanno l’estensione della possibilità di raccolta condominiale in aree cortilive private per i condomini numerosi o con presenza di piccoli alloggi (realizzando anche opere di contenimento su suolo pubblico), la sperimentazione di carrellati delle utenze non domestiche del centro storico, un’implementazione della frequenza di raccolta per determinate utenze oppure in alcune zone della città.
Nel frattempo, nei prossimi giorni, ha annunciato l’assessora Filippi, si attiva in alcune aree dove sono state registrate particolari criticità, una serie di interventi specifici “con la presenza in contemporanea di più figure (dai tecnici di Hera ai tutor, fino ai referenti di quartiere) con l’obiettivo di perfezionare il servizio, zona per zona, attraverso l’ascolto e il dialogo con i cittadini, con un ulteriore attività di informazione e di sensibilizzazione”.