L’ attività di indagine della Polizia di Stato di Reggio Emilia diretta dal Procuratore della Repubblica dal dott. Calogero Gaetano Paci, ha permesso di rintracciare in Francia il presunto autore di quattro violenze sessuali consumate, in rapida sequenza, in danno di giovani donne che passeggiavano sulla camminata denominata “Lungo Crostolo”.
In particolare, nel camminamento “Lungo Crostolo” si erano registrati nel 2021 quattro episodi di violenza sessuale che, per modalità e descrizione dell’autore, erano ragionevolmente riconducibili al medesimo soggetto che era stato concordemente descritto dalle quattro vittime come un giovane sui 20-30 anni, esile, di carnagione olivastra.
Per identificare l’autore dei gravi fatti, all’interno della Squadra Mobile della Questura di Reggio Emilia, veniva istituito un gruppo di lavoro composto da 13 operatori dedicati esclusivamente all’attività di indagine inerente le violenze sessuali indicate. L’attività di indagine svolta dai poliziotti con il coordinamento della Procura della Repubblica si era orientata: alla installazione di impianti di Video-sorveglianza; all’attività tecnica, grazie al supporto della Polizia Scientifica, su indumenti ed oggetti nella disponibilità delle parti offese; alla redazione, grazie all’ausilio del Gabinetto Regione di Polizia Scientifica, di un identikit [sulla scorta delle descrizioni fornite dalle vittime delle violenze occorse in data 17 e 24 aprile] utilizzato per orientare i numerosissimi servizi, anche straordinari, di identificazione e l’allestimento di album fotografici; alla predisposizione di album che, inizialmente, sono stati allestiti, sulla base di soggetti gravati da precedenti specifici e, successivamente, sono stati implementati con le fotografie delle persone identificate nel corso dei servizi; alla predisposizione di quotidiani e costanti servizi ed appostamenti; all’acquisizione del traffico telefonico e telematico cosiddetto “di cella”, generato dagli apparecchi telefonici nei luoghi ove si erano consumate le violenze.
L’attività di contrasto ha consentito di raccogliere elementi, ritenuti gravemente indizianti dal Gip del Tribunale di Reggio Emilia, per tutte e quattro le violenze sessuali, a carico di un cittadino straniero, classe 1990, regolare sul territorio nazionale e domiciliato, nel periodo dei delitti, a Reggio Emilia. La proficua collaborazione giudiziaria e di Polizia ha consentito, poi, di scambiare informazioni con le autorità tedesche e francesi.
In Germania, in particolare, il presunto autore delle violenze consumate al Crostolo era stato individuato, grazie alle informazioni condivise dalla Polizia italiana, quale presunto autore di una violenza consumata in quel paese nell’ottobre 2017 e sospettato di un’ulteriore violenza sessuale consumata sempre in quella nazione.
In Francia, invece, il presunto autore delle violenze consumate al Crostolo era stato arrestato, sempre per reati legati all’ambito sessuale, nel luglio 2022.
L’analisi del profilo genetico del detenuto, estrapolato dalle autorità Francesi, ha consentito di avere conferma all’ipotesi investigativa poiché il DNA del detenuto in Francia si è rivelato perfettamente coincidente con quello estrapolato dall’esame dell’indumento di una delle vittime reggiane.
Sulla scorta dei plurimi indizi raccolti veniva emessa a carico del presunto autore delle violenze, la misura cautelare carceraria e, contestualmente, un MAE (Mandato di Arresto Europeo). Sono in corso le procedure finalizzate a giungere all’estradizione dell’indagato.