foto fornita: da Teatri di Vita Centro di Produzione Teatrale

Edizione numero 18 per il festival internazionale geopolitico di Teatri di Vita “Cuore di…”, dedicato quest’anno alla Spagna, il Paese al centro dell’attenzione all’indomani del voto che ha segnato una grande avanzata della destra. La Spagna della politica, ma soprattutto la Spagna di una cultura immensa e importante, e la Spagna del nostro immaginario. Tutto questo in un programma che la racconta attraverso le voci della creazione contemporanea: 6 spettacoli di danza contemporanea e teatro fisico in prima nazionale, 7 film di cui uno in anteprima nazionale e 23 cortometraggi, 1 concerto e 1 mostra fotografica. Sono previsti anche incontri su alcuni aspetti della Spagna (a cominciare dal dibattito sulla Corrida) e appuntamenti gastronomici, tra paella, tortillas e gazpacho…

Il festival “Cuore di Spagna” è a Teatri di Vita (via Emilia Ponente, 485, Bologna; tel. 333.4666333; teatridivita.it) dal 21 al 27 agosto 2023, nell’ambito di “Bologna Estate 2023”, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena, con il sostegno della Regione Emilia Romagna e il contributo della Fondazione del Monte, e la collaborazione di Hispania Asociación Cultural.

Per lo spettacolo dal vivo, quasi interamente centrato sulla danza contemporanea, si parte con Instructions On How To Fall di A. Crespo Barba e Lukas Karvelis: un duo spagnolo-lituano per una originalissima rivisitazione dei ritmi del flamenco, realizzata in residenza artistica a Teatri di Vita in vista del festival e con la collaborazione dell’Ambasciata Lituana a Roma, e che quindi debutterà in prima assoluta proprio all’interno del festival (21-22 agosto). A seguire tutti gli altri spettacoli sono in prima nazionaleLímit di Maria Andrés, uno spettacolo dove la danza dialoga con il teatro fisico e la clownerie poetica (24 agosto). Gochos di David Blanco y Sergio Toyos è invece una originalissima danza documentaria, che racconta in modo impressionante una strage di antifascisti durante il franchismo, gettati in una fossa comune ritrovata da pochissimi anni (25 agosto). Ha un’impostazione più performativa la danza di Celia Reyes, che in Padecer la carne esplora lo spazio e la body art in un allestimento particolare (26 agosto). Infine, il festival si chiuderà con il ritorno di Carmen Werner  e della sua ormai storica compagnia Provisional Danza, che torna dopo 18 anni a Teatri di Vita per presentare Un momento oportuno (27 agosto).

Per il cinema, anticipato nei 5 giorni precedenti dalla rassegna di film restaurati di Pedro Almodóvar, è prevista dal 21 al 27 agosto un’importante selezione di ben 30 titoli della cinematografia iberica: 23 cortometraggi e 7 lungometraggi degli ultimi 4 anni. Tra questi ultimi: La voluntaria di Nely Reguera (2022); 70 Binladens di Koldo Serra (2020); Intemperie di Benito Zambrano (2019), vincitore di due premi Goya; Libertad di Clara Roquet (2021), presentato alla Settimana della Critica a Cannes e vincitore di due premi Goya; Espiritu sagradodi Chema García Ibarra (2022), menzione speciale al Festival di Locarno e vincitore in molti altri festival da Seattle a Mar del Plata; O que arde di Oliver Laxe (2019), premio speciale della giuria al Festival di Cannes – Un certain regard e premio Goya. E inoltre, l’anteprima italiana di uno straordinario docufilm realizzato da Isabel Coixet (La mia vita senza me, La vita segreta delle parole, Lezioni d’amore, Guida per la felicità, Elisa e Marcela) su un incredibile caso di abusi sessuali di ragazze anche minorenni all’interno di una scuola di teatro a Lleida, le cui denunce avvenute pochi anni dopo si sono scontrate con la prescrizione del reato, suscitando una vasta eco e polemiche in tutta la Spagna: El sostre groc / The yellow ceiling è un atto d’accusa potentissimo contro il sessismo e a sostegno delle lotte contro gli abusi, che hanno portato al movimento #metoo.

Per la musica, è in arrivo l’estroso duo Hidrogenesse, che si esibirà per la prima volta in Italia (23 agosto): un ensemble originale di elettronica, pop, art-rock, dal gusto visionario camp, composto da Carlos Ballesteros e Genís Segarra, che con i loro 5 album e un’infinità di collaborazioni, hanno spaziato dalla loro creazione nel 1997 dal synth-pop al glitter rock, dalla dance al pop sofisticato, galvanizzando i giovani spagnoli.

Durante l’intera durata del festival è infine prevista la mostra fotografica di Mingo Venero “Silenciosa espera / Silent expect”: scatti in bianco e nero che descrivono la condizione di sospensione dei migranti africani alle porte della Spagna. Venero collabora con Save the Children, Medici senza frontiere e altre ONG in progetti di fotografia documentaria in diverse parti del mondo, è alla sua prima esibizione in Italia, e sarà presente all’inaugurazione, lunedì 21 agosto.