Probabilmente ossessionato dalla gelosia nei confronti della sua compagna, l’uomo la offendeva quotidianamente con gravi epiteti ingiuriosi, arrivando a minacciarla di morte con un coltello ed in una occasione anche con una katana. In almeno due occasioni l’ha presa a schiaffi, le ha tirato i capelli, l’ha spintonata procurandole lesioni giudicate dai sanitari guaribili in 3 giorni. Condotte che hanno costretto la donna ad abbandonare la casa familiare e a chiudere la relazione.
Maltrattamenti fisici e psicologici quelli computi dall’uomo nei confronti della convivente a seguito dei quali, al termine delle indagini, i carabinieri in forza alla Tenenza di Scandiano a cui la donna ha raccontato i fatti, hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia un 36enne siciliano residente nel comprensorio ceramico, in ordine al reato di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali. La Procura della Repubblica preso il Tribunale di Reggio Emilia, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri, ha richiesto e ottenuto dal GIP l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare con l’applicazione del divieto di avvicinamento alla vittima e ai suoi stretti congiunti, prescrivendogli di non avvicinarsi all’abitazione della donna e ai luoghi dalla medesima frequentati mantenendo una distanza di 1000 metri e di non comunicare con qualsiasi mezzo e in qualsiasi modo con la persona offesa.
Il provvedimento di natura cautelare è stato eseguito dai carabinieri della Tenenza di Scandiano che hanno condotto le indagini. Dalle risultanze investigative è emerso come l’uomo, anche successivamente alla fine della relazione sentimentale e a seguito dell’allontanamento della compagna dalla casa familiare, con condotte reiterate continuava a vessare, offendere e minacciare la ex, contattandola telefonicamente accusandola di avere un’altra relazione sentimentale, inviandole numerosi messaggi whatsApp alternando messaggi di natura offensiva e minacciosa a messaggi con i quali manifestava pentimento e desiderio di riallacciare la relazione; recandosi continuamente sul posto di lavoro della donna tanto da indurla ad un mutamento delle sue abitudini. Infatti la vittima non usciva più da sola e limitando le occasioni d’uscita a quelle strettamente necessarie.
Gravi condotte maltrattanti quelle subite dalla donna, che riscontrate dai militari in forza alla Tenenza di Scandiano hanno portato all’odierno provvedimento cautelare richiesto ed ottenuto dalla Procura reggiana. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.