La Giunta comunale ha approvato lo schema di accordo fra amministrazioni locali e centrali dello Stato, per la «sicurezza sismica dei luoghi di culto, restauro del patrimonio del fondo edifici di culto (Fec) e siti di ricovero per le opere d’arte», nel quale vengono disciplinati i rapporti tra le parti per realizzare le proposte, nonché gli obblighi delle parti stesse.
L’accordo, che rientra nelle missione del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), riguarda in particolare la chiesa di Santa Chiara, vedendo come “soggetto attuatore” il Ministero degli Interni (Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione – Direzione Centrale Affari dei Culti e per l’Amministrazione del Fondo Edifici di Culto), e come “prestatore” il Comune di Carpi e la Soprintendenza.
Spiega Paolo Malvezzi, assessore ai Lavori Pubblici: «E’ un ulteriore e importante passo verso la ricostruzione degli edifici pubblici dopo il sisma del 2012. Questa sinergia tra amministrazioni pubbliche consentirà di ridurre i tempi di attuazione dell’intervento di riqualificazione della Chiesa di S. Chiara oggi finanziato con il PNRR per 1.780.000€, che prima era inserito nel Piano della Ricostruzione della Regione. L’apporto che il Comune di Carpi fornirà sarà quello di rendere disponibile una figura tecnica che seguirà le fasi relative alla realizzazione dell’intervento, mentre la progettazione e l’individuazione della impresa esecutrice e la direzione lavori sono a carico del Ministero dell’Interno».
Per l’edificio di corso Fanti si prevedono la sostituzione controllata dell’attuale pavimentazione interna con bonifica del sottofondo; il risanamento dall’umidità di risalita capillare delle superfici intonacate e/o decorate a stucco; il restauro delle superfici interne ed esterne, degli altari, dei dipinti su tela; la revisione e integrazione del sistema di illuminazione interno ed esterno; la revisione degli infissi con restauro o sostituzione; il consolidamento di strutture murarie, il risanamento e restauro dei paramenti esterni; i ripristini strutturali dei danni derivanti dal sisma del 2012; il consolidamento delle coperture con ripasso generale del manto; la realizzazione e revisione del sistema di canalizzazione delle acque; il progetto degli impianti elettrico, idrico e fognario; la predisposizione di sistemi antivolatili.
Entro l’anno finiscono i lavori all’ex-sinagoga di via Rovighi
Riprenderà, per concludersi entro l’anno, il restauro della ex-sinagoga di via Rovighi: la Giunta ha infatti approvato una perizia di variante in corso d’opera, con aggiornamento dei prezzi e proroga dell’intervento, che consentirà la ripresa dei lavori e il loro termine a fine 2023.
Il nuovo costo concordato con la ditta appaltatrice è di complessivi 395.000 euro, in seguito a un amento di 45.000, anche perché « in corso di esecuzione si sono evidenziate problematiche non prevedibili nella fase di progetto. » Grazie alla delibera di Giunta, nel settecentesco edificio di proprietà comunale sarà dunque ultimata la riparazione dei danni dal sisma del 2012, e saranno completamenti gli interventi di restauro.
Si sono infatti resi necessari interventi di consolidamento ulteriori rispetto a quelli di progetto, in particolare su struttura portante della copertura, capriate e terzere; previsto inoltre di consolidare gli intonaci dell’andito di disimpegno che precede la Sala del culto (secondo la stessa metodologia adottata per la sala ove presenti gli intonaci originari), il restauro del lavabo per le abluzioni e la tinteggiatura delle pareti che presentano un intonaco al grezzo del locale di ingresso e del matroneo.