Nel giugno 2022, mentre passeggiava a piedi all’altezza di via Emilia Levante, una giovane ragazza veniva affrontata improvvisamente dal proprio compagno, cittadino tunisino, che ripetutamente la colpiva con un’arma da taglio al capo, all’avambraccio sinistro ed alla mano, subendo lesioni superiori ai 30 giorni.

In occasione della brutale aggressione, il convivente si impossessava del cellulare della giovane compagna. L’azione violenta veniva interrotta solo grazie al pronto intervento di un passante che determinava la fuga dell’aggressore.

La dinamica dell’evento veniva confermata dalle dichiarazioni acquisite nel corso delle indagini dai testimoni oculari dell’aggressione. Rilevanti risulteranno anche le immagini acquisite da alcune videocamere di sorveglianza esistenti presso alcuni esercizi commerciali.

La probabile causa dell’aggressione era da ricollegare al recente affidamento del figlio minore ai servizi sociali.

Non pago della violenta aggressione, nelle settimane successive l’autore minacciava telefonicamente di gravi conseguenze la propria compagna, nonché i suoi familiari, qualora avessero sporto denuncia.

Contestualmente gli investigatori della Squadra Mobile si attivavano al fine di poter rintracciare l’autore della violenta aggressione, nei confronti del quale il Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica di Bologna Dott. Nascimbeni aveva richiesto ed ottenuto la misura della custodia cautelare in carcere.

Gli opportuni accertamenti, fondati in prevalenze sui riscontri telefonici, consentivano di acclarare che l’autore del violento pestaggio nell’immediatezza aveva trovato rifugio in Francia, in particolare nella città di Nizza, emergevano difatti alcuni contatti telefonici con un cittadino magrebino che vi risiede.

E’ stato quindi richiesto ed ottenuto un mandato di arresto europeo, eseguito nei giorni addietro nei confronti del cittadino tunisino, che in territorio francese oltretutto era stato tratto in arresto per altro titolo di reato.

Nella giornata del 20 giugno 2023 il cittadino tunisino è stato estradato dall’autorità francese, preso in consegna al confine di stato di Ventimiglia ed associato presso il carcere di Imperia.