Il 2023 si presenta come un anno cruciale per riprendere il percorso per lo sviluppo sostenibile che, nel 2022, ha visto una brusca inversione di tendenza al ribasso a causa della guerra e, prima ancora, della pandemia. Si è aperta con questa riflessione la seconda giornata del Festival dello Sviluppo Sostenibile. L’iniziativa gode del patrocinio della Regione Emilia Romagna e del Comune di Modena ed è organizzata dall’Associazione per la RSI, che aderisce ad ASviS e partecipa alle 17 giornate dei goals dell’Agenda 2030. In primo piano come la Regione Emilia Romagna e Modena agiscono per l’Agenda 2030, dove la lotta al cambiamento climatico deve essere la priorità, alla luce anche della recente alluvione.
“Tutte le nostre energie sono concentrate a portare avanti azioni concrete per lo sviluppo sostenibile” ha detto la presidente dell’Associazione per la RSI, Elena Salda, dicendosi vicina alle popolazioni colpite dall’alluvione e sottolineando come, ancora oggi, sia poco valorizzato l’impegno delle imprese che investono in sostenibilità. Gli obiettivi dell’Agenda ONU da qui al 2030 possono sembrare per certi versi irraggiungibili nel breve periodo, ma il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, si è detto fiducioso. “La sfida dei tempi di realizzazione dei progetti di sostenibilità sta nel non lasciare indietro le persone” ha sottolineato il primo cittadino, ricordando che anche il nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG), che l’amministrazione comunale si appresta ad approvare il 22 giugno prossimo, sarà impostato proprio su rigenerazione e riqualificazione dell’esistente. La sostenibilità, però, non si fa da soli. Insieme a Confindustria Emilia Area Centro, Cna, Lapam e Legacoop, l’associazione per la RSI ha ragionato di valorizzazione del territorio e delle competenze, supportando le imprese nella transizione e facendo cultura della sostenibilità.
La sostenibilità non è solo economica: insieme a Pmg Italia, Proxima, Conad Nord Ovest, Coopattiva, Tetra Pak, EMil Banca e Dinamo Accademy si è parlato anche di supporto e valorizzazione delle diversità. Tanti i progetti portati avanti dai protagonisti della tavola rotonda, che spaziano dall’educazione alla comunicazione, fino all’ambito lavorativo, con un focus sulla figura del Diversity Manager. Insieme all’imprenditore Marco Bartoletti, presidente BB Holding, si è parlato di eticità nell’impresa e di come la differenza possa dare valore e unicità all’azienda stessa. Nella sua azienda, leader negli accessori per l’alta moda, trovano lavoro persone in difficoltà o malate e si producono anche dignità e voglia di vivere.
Un pomeriggio dedicato anche a storie di resilienza, con le toccanti testimonianze di atleti paralimpici. Sandrino Porru, Presidente della Federazione Italiana sport Paralimpici e Sperimentali e salito sul palco insieme ad Enzo Contemi, atleta del Gruppo sportivo Paralimpico della Difesa e della squadra nazionale di Parabadminton ed Emanuele Lambertini, schermidore della squadra paralimpica. “Il paralimpismo deve essere visto come una rivoluzione culturale – ha detto Sandrino Porru – perché mette al centro le abilità della persona e non la disabilità”.
Per favorire la sostenibilità anche dal punto formativo, in mattinata più di 150 ragazzi hanno partecipato al progetto pilota PNRR “Educazione civica nelle scuole”, per stimolare nei giovani l’interesse a creare un legame tra scuola e mondo attuale. Insieme a Giulio Allesina, professore associato di Fisica tecnica Industriale presso il dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” di UNIMORE, è stato anche presentato il corso di laurea Magistrale in “Sustainable Industrial Ingeneering”.