La collaborazione tra il Dipartimento di Scienze della Vita e l’Azienda agricola Piombini Ivo porta alla inaugurazione del Pomario del Rio alla Tenuta Ca’ del Rio di Casinalbo di Formigine.
Il Pomario del Rio è nato dalla sinergia pluriennale tra il Dipartimento di Scienze della Vita di Unimore e l’Azienda agricola Piombini Ivo con l’obiettivo di valorizzare la biodiversità frutticola, storica ed attuale, e la sua multifunzionalità.
Con oltre 200 varietà di albicocco, ciliegio, melo, pero, pesco e nettarine, susino cino-giapponese ed europeo e numerose specie minori coltivate su una superficie di oltre un ettaro, questo frutteto-giardino racchiude l’ampia differenziazione che caratterizza le specie da frutto ed esemplifica l’evoluzione nello spazio e nel tempo delle piattaforme varietali e dei sistemi frutticoli del nostro territorio. Le scelte progettuali consentono al Pomario del Rio di offrire servizi eco sistemici, esercitando molteplici ruoli: non solo produttivo, ma anche ricreazionale, culturale, di supporto alla divulgazione e alla formazione nei suoi diversi livelli.
All’inaugurazione del frutteto-giardino, attesa per domenica 28 maggio in via Bassa Paolucci 55 a Casinalbo di Formigine alle ore 10.30, saranno presenti Maria Costi, Sindaco di Formigine; Stefano Vaccari, componente della Commissione parlamentare “Agricoltura”; Lorena Rebecchi, Direttore del Dipartimento di Scienze della Vita – Unimore; Ivo Piombini, titolare della tenuta “Ca’ del Rio” e Alessio Mammi, Assessore all’Agricoltura e Agroalimentare della Regione Emilia-Romagna.
Precede l’evento inaugurale, alle ore 10.00, un laboratorio tematico per bambini condotto dalla professoressa Tiziana Altiero; a seguire, invece, si terrà la visita al Pomario.
Nel pomeriggio, a partire dalle ore 14.00, un trenino collegherà il centro storico di Formigine con la tenuta di “Cà del Rio” e dalle 15 si terranno, oltre alle visite guidate, anche le attività della Pro Loco di Formigine “Oltre il Castello” con giochi di una volta e danze contadine.
“La tutela della biodiversità e la ricerca sull’agroalimentare sono fondamentali per la qualità dei prodotti e per affrontare la sfida del cambiamento climatico – commenta il Sindaco Maria Costi – Il mio ringraziamento più sentito va a coloro i quali hanno reso possibile la realizzazione del Pomario e il mio più caro benvenuto agli studenti che, frequentando questo luogo, potranno far progredire la ricerca”.
Sulla base dell’obiettivo generale di conoscere e far conoscere le potenzialità di risorse genetiche legate alla storia e alla tradizione del territorio e all’innovazione varietale, la realizzazione di questo sistema frutticolo unisce alle finalità produttive quelle ricreazionali, divulgative, di supporto alla didattica ai diversi livelli di formazione e di laboratorio all’aperto per ricerche sulle colture legnose da frutto principali e minori. Le scelte progettuali partono quindi dall’esigenza di armonizzare e rendere sinergiche queste diverse funzioni, prevedendo: la coltivazione di un numero elevato di specie, anche minori, e di cultivar; l’adozione di forme di gestione del frutteto e architetture delle chiome degli alberi quanto più possibile legate agli schemi del passato e del presente; struttura e forme dell’impianto che in parte richiamano un giardino e in parte disegnano compartimenti rettangolari inerbiti e leggermente rialzati che si ricollegano ai broli del passato e si integrano con il paesaggio circostante.
“Ad Unimore – afferma il Direttore del Dipartimento di Scienze della Vita di Unimore prof.ssa Lorena Rebecchi – il Pomario del Rio offre un laboratorio all’aperto in cui gli studenti, in particolare dell’area agro-alimentare, possono integrare l’apprendimento in aula con osservazioni ‘in vivo’ ed esperienze pratiche e i ricercatori possono disporre di materiale per valutazioni varietali, studi sulle relazioni pianta-ambiente, analisi qualitative dei prodotti”.
“A seguito della terribile alluvione che ha interessato la nostra Regione, mettendo in ginocchio intere città e campagne – dichiara Ivo Piombini – abbiamo deciso di donare una somma alle popolazioni colpite. Devolveremo attraverso i canali istituzionali per una rendicontazione trasparente della donazione”.
L’evento è patrocinato dal Comune di Formigine, dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Provincia di Modena, dall’Accademia Nazionale di Agricoltura, dalla Società Botanica Italiana e dalla Società di Ortofrutticoltura Italiana.