Le mani sono lo strumento più importante dell’uomo: la mano comunica, crea, scopre, lavora e gioca. Per questo motivo è fondamentale fare attenzione alle nostre mani e proteggerle. Quando, però, succede un grave incidete che coinvolge le mani, è necessario rivolgersi a un centro specializzato come la Chirurgia della Mano e Microchirurgia dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, diretto dal dottor Roberto Adani. È quello che è successo a due giovani pazienti, centralizzati al Policlinico di Modena da posti lontani e che, grazie ai professionisti modenesi, potranno recuperare buona parte della funzionalità di un arto che, altrimenti sarebbe stato compromesso.
“La Chirurgia della Mano – si è complimentato il Direttore Generale dottor Claudio Vagnini – è una delle scuole che più caratterizzano il Policlinico di Modena tanto, nasce con Augusto Bonola nei primi anni Sessanta, che ha saputo mantenere un altissimo livello tecnico e formativo. Basti ricordare che il logo della Società Italiana di Chirurgia della Mano – di cui proprio Bonola è uno dei fondatori – è il logo degli ospedali di Modena, la famosa mano patene del Grande Ospedale di Francesco III. Gli interventi di cui parliamo oggi e tutta la grande attività della struttura sono frutto di una lunga tradizione che ha saputo aggiornarsi”.
““Questi due interventi eseguiti in pochi giorni – ha ricordato il dottor Roberto Adani – su piccoli pazienti con caratteristiche similari, entrambi eseguiti n urgenza durante le ore notturne, che hanno messo in evidenza la disponibilità della SC di Chirurgia della Mano, dei medici anestesisti e di tutto il personale infermieristico del Policlinico ad accogliere da qualsiasi luogo di provenienza, questi importanti traumi 24 ore al giorno per 365 giorni all’ anno. Oggi curiamo traumi che 20-30 anni fa erano senza speranza. Questo ci ha reso attrattivi verso pazienti da tutta Italia. Gli ottimi risultati sono il frutto dell’alchimia tra noi chirurghi, i fisioterapisti e il paziente che deve avere una grande forza di volontà durante la riabilitazione: una squadra multidisciplinare al servizio di tutti”.
“Il paziente pediatrico rappresenta una sfida quotidiana resa ancora più complessa dal carattere emergenziale, date le particolari specifiche della popolazione – hanno precisato il dott. Francesco Mosca e la dott.sa Francesca Frignani dell’Anestesia e Rianimazione 2 del Policlinico diretta dalla dottoressa Elisabetta Bertellini – In setting come questi é anche fondamentale la comunicazione sia col piccolo paziente al momento dell’incontro, che con la famiglia durante la durata di tutto l’intervento date le lunghe tempistiche. In entrambi i casi si é optato per una anestesia generale per garantire le migliori eufisiologia e confort del paziente. A corredo é stato praticato un blocco antalgico, a fine intervento, così da garantire la completa analgesia nel post – operatorio”.
Il giorno 25 aprile è stato trattato un bambino di 10 anni proveniente dalla Regione Trentino-Alto Adige: il piccolo paziente si era ferito con un seghetto da intaglio e si era provocato una lesione completa di tutti i tendini flessori della mano, dei nervi mediano e ulnare e di entrambe le arterie radiale e ulnare. La gravità della lesione ne imponeva l’immediato trasferimento mediante elicottero presso la struttura modenese, nel tardo pomeriggio. All’arrivo, dopo un rapido passaggio al PS generale, diretto dal dottor Giuseppe Pezzuto, veniva inviato in sala operatoria. Ad attenderlo i medici della SC di Chirurgia della Mano e Microchirurgia diretta dal Dr. Roberto Adani, il Dr. Giovanni Kantunakis e il Dr. Mario Lando, e la Dr.ssa Francesca Frignani del 2° Servizio di Anestesia, diretto dalla dottoressa Elisabetta Bertellini, insieme al personale infermieristico della sala operatoria. L’intervento, della durata di circa 7 ore, ha richiesto la sutura di tutti i tendini flessori, la riparazione microchirurgica dei nervi e delle arterie lesionate; è terminato all‘alba del giorno successivo. Il piccolo paziente è attualmente a casa e lo attendiamo per i controlli successivi e l’inizio della rieducazione.
Nella notte del 28 aprile, il centro modenese è stato contattato dalla Città della Repubblica di San Marino. La richiesta riguardava il trasferimento di una paziente di anni 11 che accidentalmente si era procurata una gravissima lesione da vetro con sub-amputazione al polso destro. La paziente era stata inizialmente portata in sala operatoria del locale ospedale, ma considerando la complessità delle lesioni tendinee, nervose e vascolari con una importante ischemia della mano, i medici del nosocomio di San Marino hanno preferito interpellare l’equipe modenese. Si è quindi deciso per il trasferimento nella notte presso il Policlinico di Modena mediante ambulanza con la paziente intubata, in presenza del medico rianimatore. All’arrivo verso le ore 2.30 del mattino successivo, grazie alla organizzazione di allerta del personale medico ed infermieristico, la piccola paziente fu immediatamente sottoposta all’intervento chirurgico. In tale occasione sono state eseguite le suture dell’arterie lesionate, dei tendini flessori delle dita e del polso e del nervo mediano. L’equipe era formata dal dott. Giovanni Kantunakis, dalla Dr.ssa Laura Benedetti, dagli anestesisti del 2 Servizio di Anestesia dottor Raimondo Feminò, dr.ssa Sandra Centonze e dott. Francesco Mosca, coadiuvati come sempre dall’efficiente personale infermieristico della sala operatoria. Anche in questo caso, l’intervento è stato della durata delle 6 ore e mezza. La paziente è stata dimessa in questi giorni in buone condizioni; l’attende, anche per lei un importante percorso di fisioterapia.