“Spesso quando promuoviamo i corsi per i nuovi volontari, diciamo che le competenze di base che si apprendono sono fondamentali perché resteranno per sempre e metteranno in condizioni di salvare delle vite. Quello che è successo all’amico Riccardo ne è l’esempio perfetto”.
Così il Presidente della Croce Verde di Castelnovo Monti e Vetto, e Presidente di Anpas Emilia-Romagna, Iacopo Fiorentini, commenta quanto successo nei giorni scorsi a Riccardo Merzi, volontario della Pubblica assistenza vettese. È lo stesso Merzi a raccontare come sia stato in grado di salvare il padre grazie alle manovre di rianimazione cardiopolmonare.
“L’altra notte mia madre mi ha chiamato perché aveva sentito un tonfo e aveva trovato mio padre steso a terra incosciente. I miei genitori abitano nella stessa casa dove sto io, quindi ero da lui in pochi minuti ma era già cianotico: era in uno stato di arresto respiratorio, che avrebbe portato a quello circolatorio di lì a breve”.
Una situazione che probabilmente avrebbe mandato in panico chiunque, ma Merzi è stato abbastanza lucido da applicare subito le manovre di rianimazione: “Ho iniziato a praticare il massaggio cardiaco, e ho visto che dopo poco papà aveva iniziato a fare di nuovo qualche respiro. Nel frattempo, visto che abitiamo a Cola e nel paese è stato installato un defibrillatore semiautomatico nell’ambito del progetto per disseminarli in montagna, ho mandato mio fratello a prenderlo, ma poi ho valutato che tutto sembrava essere partito dalle difficoltà respiratorie più che da un principio di infarto. Abbiamo continuato le manovre e mio padre ha gradualmente ripreso a respirare. Grazie alla tempestività dell’intervento non ha subito alcun danno cerebrale”.
È poi emerso che effettivamente il malore era stato causato da trombi che avevano occluso le arterie polmonari, causando inizialmente l’arresto respiratorio. Ora l’uomo è ricoverato a Reggio in terapia intensiva “ma sta dando segni confortanti di miglioramento” prosegue Riccardo. Merzi è volontario Croce Verde da 7 anni: “In questo lungo servizio – conclude – mi è capitato più volte di effettuare le manovre di rianimazione, e avere accumulato una buona pratica, per farle correttamente è essenziale. Anche per questo facciamo tanta formazione che ci tiene costantemente aggiornati, se non fosse così non credo che sarei stato di intervenire così tempestivamente”.
“Ovviamente da parte di tutti noi – conclude Iacopo Fiorentini – vanno al papà di Riccardo gli auguri di pronta guarigione, ma esprimiamo anche l’orgoglio rispetto al fatto che le competenze che diffondiamo hanno salvato un’altra vita”.