Smantellamento dei vecchi frantoi e stop alla costruzione del nuovo impianto del polo 9 di Altolà: questi gli obiettivi dell’Amministrazione comunale nell’ambito della procedura di fallimento della Granulati Donnini. Da tempo il Comune ha avviato una interlocuzione con gli incaricati della procedura fallimentare per massimizzare i potenziali benefici per la salvaguardia e la tutela del territorio.
Sono iniziati da tempo i contatti tra il Comune e il curatore della procedura fallimentare per la gestione dei temi aperti con l’azienda. La pubblicazione della liquidazione giudiziale della Granulati Donnini apre infatti opportunità di ridiscutere gli accordi inseriti nel Piano Attività Estrattive (PAE) del 2009. Ora che l’attività estrattiva sta volgendo al termine, infatti, si aprono nuove ipotesi e l’Amministrazione cercherà di perseguire nuovi obiettivi dovuti al cambio di scenario. A partire, ovviamente, da quanto dovuto al Comune, ma non solo.
Infatti, a parere dell’Amministrazione Comunale, l’avvicinarsi del termine delle operazioni di escavazione previste dal PAE rende oggi superflua la realizzazione del nuovo frantoio del polo 9 di Altolà; seppur previsto dagli accordi sottoscritti, l’Amministrazione chiederà comunque lo stop alla costruzione del nuovo impianto. Un’opera superata che va fermata, a cui si aggiunge ovviamente lo smantellamento dei frantoi esistenti lungo fiume, già considerati incongrui da parte della Provincia. Per questo il Comune chiederà che nel procedimento si provi a stralciare la realizzazione del nuovo frantoio, pensato per il polo 9 di Altolà che risulta ormai esaurito dalle operazioni di escavazione, e la bonifica di entrambi i siti produttivi entro il 2023, in modo da liberare il lungo fiume per un ripristino dell’area in chiave naturalistica e ricreativa.
Un percorso, fino allo scorso anno blindato, ora in discussione con l’apertura della procedura di fallimento che, tra gli obiettivi, ha quello di capire come tutelare l’ente dal punto di vista delle opere compensative.
“Proveremo a trasformare questo problema in un’opportunità – dichiara il Sindaco di San Cesario sul Panaro Francesco Zuffi – provando ad avviare già da quest’anno lo smantellamento dei frantoi lungo fiume e contemporaneamente evitare la realizzazione di quello nuovo. Si tratta di un’ipotesi di scenario inedita, finora non possibile a causa degli accordi sottoscritti in passato nel PAE. Crediamo invece che con questo fallimento possano aprirsi nuove opportunità, per cui cercheremo di massimizzare i benefici per il territorio, nel rispetto ovviamente di quelli che sono i vincoli della procedura. Per essere incisivi occorre però avere obiettivi chiari: via i vecchi frantoi, e no alla costruzione del nuovo”.