Accanto ai malati per dare calore umano e supportare le famiglie nel loro delicato ruolo di caregiver. Hanno iniziato la loro attività nelle scorse settimane i volontari del Comitato Hospice Modena Dignità per la Vita Onlus che, dopo una fase di formazione, saranno impegnati nell’aiutare presso il loro domicilio i pazienti seguiti dall’Azienda USL di Modena nell’ambito della Rete Locale di Cure Palliative. L’obiettivo è costruire e incrementare negli anni una ‘squadra’ di volontari che opererà anche all’interno del futuro Hospice della città di Modena, la cui apertura è prevista nel 2026 all’interno di Villa Montecuccoli a Baggiovara. Il progetto è stato illustrato questa mattina presso la Sala di Rappresentanza del Comune di Modena: presenti il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli; la Direttrice Generale dell’Azienda USL di Modena, Anna Maria Petrini; il presidente della Fondazione Hospice Modena Dignità per la vita “Cristina Pivetti”, Gabriele Luppi; e il Direttore del Distretto Sanitario di Modena, Andrea Spanò.
La scelta della Fondazione Hospice di Modena di scendere in campo al fianco dei professionisti delle Cure palliative dell’Ausl di Modena ha l’obiettivo di mettere a disposizione dei modenesi persone preparate che possano assisterli, svolgere eventuali commissioni e garantire una presenza umana in questa difficile fase di vita. Il progetto ha coinvolto in modo forte anche l’area socio-sanitaria Ausl diretta da Federica Rolli.
Il programma di formazione dei volontari – suddiviso in sei incontri da due ore ciascuno – è stato costruito e progettato insieme alla Rete Locale di Cure Palliative e al Distretto sanitario di Modena, con l’approfondimento di diversi temi legati al fine vita, alle cure sanitarie più adeguate e al ruolo di tutte le figure coinvolte nell’assistenza. Successivamente sono state selezionate le persone da inserire a fianco dell’equipe di Cure Palliative a domicilio, con la definizione di uno specifico piano di monitoraggio delle attività avviate coi pazienti. In particolare, tra i compiti dei volontari rientrano la compagnia e l’ascolto del paziente con la possibilità di attività ricreative insieme; il supporto alla famiglia in alcune commissioni esterne come il recupero di medicinali e lo svolgimento di pratiche specifiche; e l’accompagnamento ad eventuali visite.
“Mentre lavoriamo per realizzare una struttura funzionale e accogliente in un edificio antico, immerso nel verde come Villa Montecuccoli, con il cantiere che prenderà il via a settembre – afferma il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli – è giusto pensare, al tempo stesso, all’anima del futuro Hospice di Modena. L’anima dell’Hospice saranno i medici, gli infermieri e tutto il personale Ausl affiancato dai tanti volontari professionali che staranno accanto ai malati per rendere umano e degno di essere vissuto ogni istante, affiancando e sostenendo i familiari. I volontari sono, ancora una volta, il valore aggiunto di un progetto a cui, insieme alle Istituzioni, stanno contribuendo in modo determinante”.
“Il coinvolgimento dei volontari in questo percorso che porterà alla nascita dell’Hospice, ma che già da ora offre un miglioramento della presa in carico, ha un significato profondo e contribuisce in maniera fondamentale al percorso di cura dei pazienti e all’ascolto dei loro bisogni – dichiara la Direttrice Generale dell’Azienda USL di Modena, Anna Maria Petrini -. La permanenza a domicilio il più a lungo possibile delle persone in condizione di malattia grave, l’assistenza per alleviare il dolore e migliorare la qualità della loro vita sono segni di grande umanità e la collaborazione tra volontari dell’associazionismo e professionisti della Rete di Cure Palliative rende possibile un percorso di cura che mette al centro non solo il paziente ma la sua famiglia. Ringrazio la Fondazione Hospice di Modena per questa progettualità così vicina ai bisogni della comunità”.
“Il corso di formazione organizzato nel 2022 ha rappresentato una prima tappa fondamentale nel percorso di realizzazione dell’Hospice di Villa Montecuccoli dove la presenza dei volontari sarà molto importante anche con funzioni diversificate in base alle attitudini personali – aggiunge Gabriele Luppi, presidente della Fondazione Hospice -. Siamo riusciti così a creare un gruppo di circa 35 volontari una parte del quali, circa 8, sono già stati selezionati e formati dalla psicologa Antonella Beltrami per essere operativi anche a domicilio dei pazienti nei casi in cui, in accordo con l’equipe sanitaria domiciliare e le famiglie, se ne ravveda l’utilità. Il gruppo di volontari potrà aumentare perché abbiamo continue richieste, tanto che a breve programmeremo un nuovo corso di formazione. Sappiamo che le cure palliative hanno lo scopo di prendersi cura globalmente della persona e dei familiari e in questo i volontari possono veramente integrare l’assistenza sanitaria perché una persona amica vicina può aiutare a stare meglio, dando un po’ di sollievo anche ai caregiver”.