Sono positivi i primi dati registrati dall’ambulatorio della continuità assistenziale presso l’Ospedale Ramazzini di Carpi, in funzione tutti i giorni dalle 20 alle 24: in due settimane (dalla sua attivazione, lo scorso 3 gennaio, a martedì 17 gennaio) la guardia medica ha effettuato quasi 200 visite, con una media di circa 14 visite a turno. Di queste, una su quattro ha riguardato pazienti giunti su proposta del Pronto Soccorso, a cui si erano rivolti inizialmente.
L’ambulatorio di guardia medica garantisce visite e prestazioni sanitarie per problematiche non differibili, in continuità con l’attività di Medici di medicina generale e Pediatri di libera scelta.
Per accedervi, è consigliato contattare telefonicamente il Medico di continuità assistenziale al numero 059 659342, che valuterà se invitare il cittadino presso il nuovo ambulatorio al Ramazzini, fornire un consulto telefonico o se invece si rende necessario effettuare una visita domiciliare, ma non è escluso il libero accesso.
L’organizzazione dei percorsi d’accesso ha visto la stretta collaborazione tra la medicina del territorio e il Pronto Soccorso, che hanno lavorato insieme alla definizione delle procedure per garantire l’appropriatezza del contesto assistenziale.
Ciò sta incidendo in maniera positiva sull’attività del PS, che può così concentrarsi ancora meglio sui casi di maggiore gravità, con un vantaggio evidente anche per gli utenti in termini di tempi d’attesa: prendendo in considerazione lo stesso periodo (3-17 gennaio) del 2022 e del 2023, nella fascia oraria di apertura dell’ambulatorio della guardia medica (dalle 20 alle 24), emerge come i codici bianchi trattati dal Pronto Soccorso di Carpi sianopiù che dimezzati (7 quest’anno, contro i 17 di dodici mesi fa), anche a fronte di un aumento degli accessi totali (230 nel 2023, 207 nel 2022).
“I dati fatti registrare sin qui dall’ambulatorio della guardia medica, per quanto preliminari, sono molto incoraggianti – afferma Stefania Ascari, Direttrice del Distretto di Carpi –, perché ci confermano che la strada intrapresa è corretta. Insieme alla continuità assistenziale e al Pronto Soccorso abbiamo fatto uno sforzo organizzativo importante per dotare il territorio di questo nuovo servizio e possiamo affermare che per il momento gli obiettivi che ci eravamo prefissati sono raggiunti: da un lato garantire una risposta più appropriata e di prossimità al bisogno di salute del cittadino in una fascia oraria in cui la medicina generale non è attiva, e dall’altro contribuire a ridurre la pressione sul Pronto Soccorso“.