“Bretella Reno Setta o Porrettana riqualificata? Un’opera non esclude l’altra, sono utili entrambe. L’importante è che dalle parole si passi ai fatti, perché le imprese della montagna non ce la fanno più”.
È l’appello lanciato da Marco Gualandi Vicepresidente Cna Bologna e da Silvia Bernabei Presidente Cna Appennino bolognese, entrambi imprenditori della montagna bolognese.
“La Cna dell’Appennino già 15 anni fa fece una raccolta firme a favore della Bretella Reno-Setta – spiega Marco Gualandi -. Perché la percorrenza difficoltosa tra montagna e pianura mette in grave crisi le imprese che devono ricevere approvvigionamenti e vendere le loro merci. Leggiamo con interesse che il Governo ha rimesso sul tavolo il progetto della Bretella, mentre la Regione sta insistendo per la progettazione di una serie di varianti che metterebbero in sicurezza e ridurrebbero i nodi della Porrettana. Per Cna entrambe le opere sono strategiche. Purché dalla carta e dagli studi di fattibilità si passi ai cantieri. Perché intanto che si ragiona, poi accadono le sfortune come il Ponte da Vinci impercorribile. Ci sono miei fornitori che devono uscire al casello Rioveggio, “scalare” la montagna di Grizzana, scendere a Vergato e risalire a Porretta, con tempi e difficoltà enormi. L’altro giorno è caduto un sasso dalla Rupe e tutta la Porrettana era bloccata. Insomma, bene che sia ripartito il dibattito e l’interesse sull’argomento, ma è tempo che si parta con le opere”.
“Le infrastrutture viarie sono indispensabili per realtà imprenditoriali come le nostre – afferma Silvia Bernabei – altrimenti le aziende dell’Appennino non potranno mai essere competitive come le altre. Bretella o Porrettana riqualificata possono ridurre considerevolmente questo disagio. Certamente le imprese della produzione e dei servizi ne trarrebbero grande beneficio. Ma se vogliamo spingere anche sul turismo, strade più veloci e percorribili sarebbero un elemento di attrazione in più per la montagna. Si stanno rilanciando le Terme di Porretta, si è capito che occorre puntare sul turismo verde insieme a quello della neve affinché il turismo in montagna viva 365 giorni all’anno. Ma se vogliamo far venire più turisti, dobbiamo rendere il percorso verso l’Appennino molto più agevole e veloce”.