Una base di pasta non lievitata, impastata con lo strutto e ripiena di bietole, spinaci o altre erbette insaporite da cipolla, lardo o pancetta e parmigiano-reggiano. E’ l’erbazzone reggiano, una torta salata tipica della zona di Reggio Emilia, di origine molto antica. L’Associazione produttori Erbazzone reggiano ha presentato la domanda di riconoscimento per l’Indicazione geografica protetta, che viene attribuito dall’Unione europea.
“L’avvio del processo di registrazione della Igp Erbazzone reggiano è una grande opportunità per la provincia di Reggio Emilia, ed è la notizia che attendevamo per aggiungere un nuovo prodotto al lungo elenco delle eccellenze dell’Emilia-Romagna, veri tesori che vantano grande qualità e sicurezza alimentare- ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi-. Un passaggio importante per dare il giusto riconoscimento a un prodotto che proviene dalla tradizione alimentare delle famiglie e da una storia gastronomica e culturale di un intero territorio, sempre più diffuso e conosciuto anche in altre zone grazie alla sua bontà e qualità, determinate principalmente, come nel caso di tutte le 44 Dop e Igp emiliano-romagnole già riconosciute, dal luogo di origine e dall’abilità dei nostri produttori”.
La Regione sta lavorando assieme ai consorzi per la tutela e la promozione delle Dop e Igp che hanno un grande valore economico e produttivo per tante aziende dell’agroalimentare, seconda voce di export dell’Emilia-Romagna dopo la meccanica e i motori, con un valore della produzione dei prodotti a indicazione geografica che si attesta a 3,6 miliardi di euro”.
“Sono estremamente soddisfatta: il percorso con cui l’erbazzone punta all’ottenimento del marchio Igp ha registrato un altro concreto passo avanti – ha detto l’Assessore a Commercio, Attività produttive e Valorizzazione del Centro Storico di Reggio Emilia Mariafrancesca Sidoli -. Per Reggio Emilia, la cultura del cibo è da sempre un elemento indissolubilmente legato alla vita di ogni giorno, e riveste grande importanza in ambito sociale, culturale, storico ed economico. Stiamo lavorando affinché il riconoscimento di questa importante tradizione collettiva possa essere un supporto concreto alle attività del territorio e ambasciatore della ‘reggianità’ anche al di fuori dei confini provinciali. Un ringraziamento alle imprese che investono fortemente nel percorso e all’Assessore Mammi per essere stato al nostro fianco. Il raggiungimento della fase di valutazione regionale é una testimonianza di quanto conti il lavoro di quadra per l’ottenimento di un obiettivo”.
L’Erbazzone reggiano è iscritto da tempo nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali. La sua origine risale al periodo medievale ed è collocabile storicamente solo nella zona della Provincia di Reggio Emilia, nasce come piatto povero fatto da ingredienti semplici, a disposizione di ogni contadino.
Con l’avvio dell’iter di riconoscimento, il gruppo di produttori raccolti nell’associazione promotrice si è dotato di un disciplinare che definisce i requisiti produttivi e gli aspetti che qualificano il legame con la zona di origine.
Cosa fa la Regione
La Regione Emilia-Romagna avvia ora la fase di valutazione della domanda di registrazione al fine di emanare un parere. Nei trenta giorni successivi alla pubblicazione sul Bollettino ufficiale regionale, la documentazione presentata dai promotori resta a disposizione di chiunque voglia visionarla, al fine di valutare eventuali interessi coinvolti e contrapposti e provvedere alla raccolta di osservazioni utili all’emanazione del parere regionale.
Le osservazioni alla proposta di registrazione potranno essere presentate al Settore suddetto tramite Pec all’indirizzo agrapa@postacert.regione.emilia-romagna.it.
Il prodotto in sintesi
L’Erbazzone reggiano è una torta salata ripiena di erbe e costituita da due sfoglie di pasta non lievitata all’interno delle quali è contenuto un ripieno a base di verdure e formaggio Parmigiano Reggiano. È di forma rotonda o rettangolare, irregolare, di spessore compreso tra 1 e 3 cm e di peso tra 300 gr e 3 kg.
Il processo di produzione dell’Erbazzone reggiano prevede la preparazione della pasta con farina di grano tenero, acqua, strutto, sale. La lavorazione del ripieno prevede l’utilizzo di spinaci e bietole cotte e insaporite con un soffritto preparato con cipolla e lardo, che può essere aromatizzato a piacere con aglio, prezzemolo e/o pepe. A questi ingredienti si aggiungono formaggio Parmigiano Reggiano e pane grattugiato. Altri ingredienti opzionali sono il latte e olio extravergine di oliva e burro a integrazione del lardo. È vietata l’aggiunta di conservanti, aromi e/o altri additivi. Il ripieno, in un quantitativo a piacere ma con proporzione minima del 50% di peso rispetto a quello del prodotto finito crudo, viene steso tra due strati di pasta sottile e racchiuso ai bordi. Dopo avere cosparso lo strato superiore con lardelli di suino, l’Erbazzone reggiano viene cotto al forno e somministrato tagliato in pezzi rettangolari/quadrati o in spicchi.
La zona di produzione dell’Igp Erbazzone reggiano è costituita dall’intero territorio della Provincia di Reggio Emilia.
Le Dop e Igp dell’Emilia-Romagna
L’ultima edizione del Rapporto Ismea-Qualivita conferma l’importanza dell’Emilia-Romagna nel sistema europeo delle Indicazioni geografiche. L’Emilia-Romagna è la prima Regione italiana per impatto Dop e Igp del cibo: le 44 denominazioni registrate rappresentano un valore alla produzione attestato a 3,1 miliardi di euro (e una crescita del 12% rispetto al 2020/21), che diventano 3,6 miliardi complessivi, se sommati alle 30 denominazioni registrate per il vino.