È confermato dal versamento di un’ulteriore quota di 500mila euro, il contributo di 2 milioni promesso nel 2016 dalla Fondazione Cuvier Boni per la riqualificazione di oltre 2mila metri quadrati di uno dei corpi storici dell’Arcispedale Santa Maria Nuova, il quarto piano del cosiddetto corpo “C”.

“La disponibilità alla donazione era stata determinate per dare impulso al progetto che prevede il ricollocamento allo stesso piano dei reparti di Ortopedia e Riabilitazione Fisica e Funzionale nonché la creazione di un settore dedicato all’orto-geriatria” ha spiegato Cristina Marchesi, Direttore generale dell’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia “Siamo grati per questo gesto di grandissima attenzione”.

La contiguità e l’integrazione dei percorsi tra le diverse specialità è il fulcro del disegno complessivo che vede nella facilitazione dell’assistenza al paziente il vero punto di forza.

La prima parte dell’intervento era stata completata all’inizio del 2019 e inaugurata il 5 luglio di quell’anno. Il nuovo reparto di Ortopedia conta 1.100 metri quadrati di superficie e 42 posti letto distribuiti su 18 stanze di degenza tutte dotate di servizi igienici dedicati.

La riqualificazione ha creato spazi di degenza confortevoli dal punto di vista alberghiero e razionali da quello dell’organizzazione dell’assistenza, superando i limiti posti dall’età dell’edificio costruito oltre 50 anni fa.

Gli oltre due anni di pandemia da Covid e alcune modifiche organizzative intervenute nel frattempo, tra cui la progettazione dei servizi previsti dal PNRR, hanno posticipato l’avvio dei lavori nella seconda metà del quarto piano, ora previsti per il 2024/2025. L’intervento sarà sostanzialmente speculare, interessando una pari superficie e un numero di posti letto complessivo di 30.

Nonostante il mutare rapido di alcuni scenari, la Fondazione rimane al fianco dell’Azienda USL preparandosi a versare anche la quinta e ultima tranche di 400mila euro utile a completare la somma promessa nel 2016.

Come ha dichiarato questa mattina Nino Ruffini, Presidente della Fondazione “Si tratta dell’impegno più importante sinora assunto dalla Fondazione e aderiamo pienamente alla volontà del Cav. Boni il quale ha pensato ai più fragili, in particolare gli anziani, nel mettere a   disposizione della collettività il cospicuo patrimonio creato attraverso l’impegno imprenditoriale. Si tratta di un programma di interventi che vede la Fondazione protagonista, da oltre un decennio, della vita sociale di Reggio Emilia e della sua provincia. In questa occasione vogliamo ricordare le numerose iniziative nel settore socio sanitario portate avanti dalla Fondazione, tra le quali la Casa Protetta Maria Spaggiari Boni di Vetto d’Enza sino alla nuova risonanza magnetica donata all’Ospedale S. Anna di Castelnuovo Monti”.

 

Il progetto del quarto piano del Corpo C

Il progetto di nuova collocazione ad uno stesso piano delle Strutture di Ortopedia, Medicina Riabilitativa e del settore ortogeriatrico, nato nel 2016, trae origine dall’osservazione del progressivo invecchiamento della popolazione (nella nostra provincia la percentuale di ultrasessantacinquenni supera il 20%).

Il cambiamento, particolarmente evidente nel corso dell’ultimo ventennio, mostra la crescita di pazienti anziani che incorrono in traumi (circa 1.000 presi in carico annualmente dai due reparti) e necessitano, pertanto, di interventi ortopedico-riabilitativi. Il progetto intende ottimizzare l’assistenza ospedaliera a questa fascia di popolazione, rendendo coerente anche dal punto di vista logistico l’interazione tra le specialità coinvolte nel percorso del paziente, dal trattamento chirurgico alla riabilitazione, per favorire un quanto più rapido recupero dell’autonomia del paziente.

Il progetto propone una soluzione razionale dal punto di vista planimetrico, riducendo i percorsi orizzontali e agevolando i collegamenti per linee verticali. È favorito l’incontro tra professionisti attraverso una reale integrazione professionale che tende alla gestione collegiale dei casi.

Gli spazi interessati dall’intervento sono 2180 metri quadrati collocati al 4° piano del Corpo C dell’ospedale. Allo stesso piano dell’attiguo corpo B, in parte oggetto di riqualificazione nel 2015, sono ospitati gli studi medici e gli ambulatori e il settore post-operatorio (room) ortopedico.

Entro il 2025 sarà realizzata la riqualificazione dei restanti 1.080 metri quadrati del piano con l’allestimento di ulteriori 6 posti letto ortopedici e del nuovo Reparto di Medicina Fisica e Riabilitativa dotato di 24 posti di degenza che porteranno a 72 letti la capienza complessiva del quarto piano.

Il risultato vedrà spazi di degenza a comfort alberghiero migliorato con benefici significativi sulla qualità di vita dei pazienti ricoverati. L’aspetto logistico contribuisce in modo non marginale all’obiettivo principale: trattare efficacemente la patologia acuta emergente, puntando decisamente al mantenimento dell’autonomia funzionale e riducendo il più possibile le complicanze da degenza e allettamento. La vicinanza delle palestre faciliterà, inoltre, i percorsi fisici di operatori e pazienti.

 

L’investimento

Il progetto comporta un investimento complessivo di oltre 4 milioni di euro, da aggiornare con con i sopraggiunti aumenti di materie prime ed energia, finanziati per 2 milioni dalla Fondazione Cuvier Boni e, per il resto, da Fondi Ministeriali assegnati nell’ambito dell’accordo di programma 2012 e da fondi aziendali. La somma messa a disposizione dalla Fondazione ha reso possibile sostenere gli oneri di progettazione esecutiva e di realizzazione dell’intervento nonché la dotazione di attrezzature sanitarie.

 

La Fondazione Cuvier Boni

Istituita nel 2009 per testamento del Cavaliere Cuvier Boni, la Fondazione è un ente di diritto privato riconosciuto con provvedimento della Giunta della Emilia-Romagna. Cuvier Boni, deceduto nel 2007, era originario di Rosano di Vetto in provincia di Reggio Emilia. Imprenditore tessile profondamente legato al territorio della montagna reggiana, partendo da umili origini aveva saputo conquistare la scena nazionale. Suo ambito di attività è stata la produzione di calze e collant, con marchi prestigiosi quali San Pellegrino e Pompea. In vita il Cavalier Boni aveva dato esempio di alto valore sociale ed umano con opere di rilevanza per la comunità, quali la casa protetta per anziani inaugurata a Vetto nel 1994 e intitolata alla memoria della moglie Maria Boni Spaggiari La Fondazione, memore dell’esempio dato dall’uomo e dall’imprenditore, prosegue dal 2009 il cammino tracciato, potendo contare sulla disponibilità del cospicuo patrimonio oggetto del lascito testamentario. Attivo nei settori di interesse statutario, l’ente dedica la propria attenzione ad interventi di rilevanza sociale sul territorio, a favore dei soggetti più fragili e degli anziani, a fianco di Istituzioni ed Associazioni di Volontariato. Significativa la donazione della Risonanza Magnetica da 0,4 tesla effettuata in occasione dell’ampliamento del Reparto di Diagnostica per Immagini dell’Ospedale di Castelnovo ne’ Monti nel 2010 ed il contributo di due ecografi portatili donati al Reparto di Anestesia a Rianimazione dell’Arcispedale Santa Maria Nuova nel 2011. Il Consiglio Direttivo della Fondazione è formato dal Presidente Avv. Nino Giordano Ruffini e da componenti espressione del Comune di Reggio Emilia e della Curia Vescovile. La sede legale è in Piazza della Vittoria, 1 a Reggio Emilia.

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foto: un momento della conferenza stampa, da sinistra: Giorgio Mazzi, Direttore del Presidio Ospedaliero Provinciale, al centro Giordano Nino Ruffini, a destra Cristina Marchesi, Direttore generale dell’Azienda USL di Reggio Emilia