LIVERPOOL (INGHILTERRA) (ITALPRESS) – Il sogno di espugnare Anfield viene spento da un Var spietato, che vede un braccio di Ostigard al di là di tutti i difensori sull’assist di Kvaratskhelia a inizio ripresa che poteva sbloccare il risultato. Il Napoli, però, fa lo stesso un figurone al di là della sconfitta per 2-0 che non compromette il primo posto finale in classifica. Gli azzurri hanno giocato alla pari con il Liverpool in un Anfield elettrico e tornano a casa a testa alta.
Schieramenti speculari (4-3-3) con il Napoli che non mostra particolari timori reverenziali. Il Liverpool raddoppia su Kvaratskhelia, annullato a sinistra, e chiede ai suoi centrocampisti una lotta corpo a corpo. Spalletti, dal canto suo, ordina a Kim di seguire Salah in ogni settore del campo.
Il primo vero tiro in porta è di Ndombele (parato) al 28′, la risposta dei Reds dopo pochi secondi con un tiro di Thiago Alcantara respinto da Meret in tuffo. La partita è velocissima ed equilibrata. Un’intuizione fantastica di Firmino (tacco al volo sul filo di fondo campo) regala a Jones una palla d’oro che viene messa alta dall’attaccante di Klopp (100 panchine in Champions, 400 con i Reds stasera). Salah vola verso la porta azzurra, Meret è superlativo ma la bandierina è alzata (41′). Nella ripresa esce Milner, intontito da una botta in testa del primo tempo, Kvaratskhelia (8′) calcia una punizione su cui Ostigard si tuffa e porta in vantaggio il Napoli. Il Var ravvisa un fuorigioco millimetrico e alla fine il gol viene annullato per mezzo braccio. La partita si accende. Osimhen da sinistra crossa per Kvaratskhelia il cui tiro al volo con il mancino viene parato da Alisson. Osimhen è sempre pungente (34′), Salah pure (35′), poi, su azione d’angolo e testa di Van Dijk, arriva il tocco vincente di Salah (40′). Recupero lunghissimo (sette minuti) in cui Ostigard è prodigioso ancora su Salah, il Napoli finisce in attacco mettendo paura al grande Liverpool ma proprio in extremis Darwin Nunez firma il 2-0 da due passi dopo la respinta di Meret su Van Dijk e la benedizione del Var.
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