Sono 85 i posti in più al nido d’infanzia che saranno attivati da settembre a Modena grazie alla sperimentazione regionale “Misura abbattimento liste d’attesa” realizzata con le risorse del Programma Regionale Fse+ e a un ulteriore stanziamento di 136mila euro da parte dell’amministrazione comunale modenese. Altri 85 bambini rimasti in lista d’attesa potranno pertanto accedere al servizio già a settembre con l’avvio del nuovo anno educativo.
La misura che la Regione Emilia-Romagna sta predisponendo garantirà agli Enti locali un contribuito di 4.500 euro per ogni posto nido; sarà pertanto il Comune a stanziare la quota che manca per coprire interamente il costo annuale per ogni posto. La Giunta comunale di Modena, su proposta dell’assessora Grazia Baracchi, già nel pomeriggio di martedì 2 agosto ha approvato la delibera con cui il Settore Servizi educativi aderisce alla misura sperimentale della Regione quantificando in 85 posti l’ampliamento che si intende attivare per abbattere le liste d’attesa.
I posti saranno attivati con il coinvolgimento di tutti i servizi di nido d’infanzia accreditati del territorio comunale (comunali, appaltati, convenzionati e non). La ricognizione effettuata nei giorni scorsi dagli uffici ha infatti consentito di individuare le disponibilità che saranno ora esaminate e definite in fase di istruttoria della Conferenza dei servizi indetta con la stessa delibera; dopodiché l’amministrazione comunale stipulerà con i soggetti gestori apposite convenzioni valide per l’anno educativo 2022/2023.
Si stima quindi che dalla Regione arriveranno 382.500 euro e la somma sarà integrata dal Comune con ulteriori 136mila euro. Il costo complessivo della manovra per potenziare i posti al nido sarà di 518mila euro e non essendo i tempi regionali allineati con l’avvio dell’anno educativo, per rendere effettivo l’aumento dei posti dal primo settembre la cifra verrà inizialmente impegnata interamente dal Comune.
I beneficiari della misura sperimentale sono le famiglie dei bambini che hanno presentato domanda al bando di ammissione al servizio di nido per l’anno educativo 2022/2023 presenti in graduatoria (esclusi i non residenti): vale a dire ad oggi 373 bambini.
Quindi, i nuovi 85 posti abbatteranno ulteriormente le liste d’attesa portando la copertura del servizio relativa ai richiedenti residenti al 77 per cento, una percentuale che al Settore servizi educativi ritengono possa aumentare ancora con l’obiettivo dell’amministrazione di arrivare a dare un posto al nido a tutti i residenti che ne hanno fatto domanda.
Riepilogando, i posti complessivi nei servizi educativi per la prima infanzia (0/3 anni) dell’intera rete pubblica e convenzionata di Modena sono 1.468, di cui quest’anno se ne sono potuti mettere a bando 728 disponibili. Le domande pervenute sono state però addirittura 1.301 (tra le quali 64 provenienti da bambini residenti fuori dal Comune di Modena): complessivamente circa 100 più dello scorso anno. In lista d’attesa, inizialmente erano rimasti 513 bambini residenti e 140 posti si sono liberati subito dopo la pubblicazione delle graduatorie, per effetto di scelte diverse fatte da famiglie che avevano presentato domanda. L’effetto immediato è stato quindi l’accorciarsi della lista d’attesa.
Ora, per effetto dei nuovi 85 posti che saranno attivati, dal primo settembre avrà un posto al nido oltre il 77 per cento dei bambini residenti che hanno partecipato al bando. Inoltre, in base all’andamento degli anni precedenti, si stima che i posti disponibili potranno aumentare ancora di circa un’ottantina; complessivamente, infatti, la percentuale di famiglie che presentano domanda di accesso al servizio e poi optano per altre soluzioni è in media del 17 per cento. Se così fosse, la percentuale di copertura dei richiedenti del servizio arriverebbe anche quest’anno circa all’83 per cento.
Inoltre, tutti coloro fruiscono dei servizi di nido, sia inseriti nella graduatoria del bando comunale sia che abbiano accesso a nidi privati, possono usufruire anche del bando al “Nido con la regione” che prevede significativi abbattimenti della retta a carico delle famiglie con Isee sotto i 26mila euro.