È stato raggiunto un nuovo accordo tra le organizzazioni sindacali (CGIL, CISL e UIL Confederali e dei pensionati) e il Comune di Bologna, rappresentato dall’assessore al Welfare, per la realizzazione di progetti a favore dei caregiver, cioè delle persone che si prendono cura dei propri cari non autosufficienti.
Il precedente progetto, adottato in fase sperimentale nel 2021, è stato rivisto e implementato, con l’obiettivo di estendere ulteriormente la platea di beneficiari coinvolti e offrire servizi ancora più personalizzati in base alle diverse esigenze dei caregiver e dei loro assistiti.
In particolare, verrà ampliata l’offerta di pacchetti assistenziali gratuiti, componibili e personalizzabili, con un significativo aumento di ore dedicate rispetto alla precedente progettazione. I servizi attivabili, ad esempio, vanno dalla richiesta di 7 ore di consulenza psicologica, alle prestazioni di cura alla persona per oltre 17 ore, alle prestazioni di intervento educativo per oltre 15 ore, all’attività di supporto alla riattivazione motoria (16 ore).
Accanto a questo verrà introdotto, con prossima attivazione, il nuovo pacchetto “mobilità e cura”, costruito insieme al Consorzio Aldebaran e la cooperativa Cotabo che prevede cinque trasporti gratuiti con accompagnamento di personale assistenziale qualificato per visite mediche e gestione pratiche. Un servizio particolarmente utile per sostenere caregiver di familiari con difficoltà motorie.
Il progetto è finanziato dal Comune di Bologna. Tutti i servizi e le prestazioni sono gratuite, senza nessun costo per i caregiver e i loro assistiti.
Con l’accordo Comune e Sindacati si impegnano inoltre ad avviare un confronto e una collaborazione per contribuire alla realizzazione dei PUA (Punti Unici di Accesso) per l’accoglienza, la valutazione e la presa in carico delle persone in situazioni di difficoltà, come previsto dal Piano Nazionale dei servizi e degli interventi sociali e dal PNNR.
È previsto che ASP Città di Bologna collabori per l’implementazione di un elenco di assistenti familiari (badanti) adeguatamente formati, con l’obiettivo di rispondere anche a situazioni di emergenza segnalate dai caregiver stessi e favorire, quando possibile, il mantenimento al proprio domicilio delle persone fragili o non autosufficienti. L’accordo si propone infatti di incentivare la domiciliarità delle persone fragili e non autosufficienti, sostenendo e qualificando nel contempo il lavoro di cura dei caregiver familiari e dei professionisti che operano in questo settore.