È stata scoperta nei giorni scorsi alla presenza della moglie, dei familiari e degli amici la targa che ricorda la figura di Afro Lusuardi e il generoso lascito che ha voluto fare a supporto delle diagnosi e delle cure oncologiche dell’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia.
Ad accoglierli al primo piano del Core era la Direttrice generale Cristina Marchesi, il responsabile della Struttura di Chirurgia Senologica Guglielmo Ferrari e la responsabile del programma di Screening Mammografico Rita Vacondio.
Scomparso un anno fa, Lusardi viene ricordato come persona dalle tante qualità, dedita alla famiglia e al lavoro, grande innovatore nell’ambito imprenditoriale al quale, con la serietà e la costanza che l’avevano sempre contraddistinto, ha dedicato molti anni: la produzione e il commercio del Parmigiano Reggiano. Negli anni Sessanta aveva ricoperto la carica di primo direttore del Consorzio, del quale ha continuato a essere socio sino al 2010, avendo avviato e gestito un’importante azienda di produzione, stagionatura e vendita di questo formaggio.
L’importante lascito che Lusuardi ha voluto destinare alle cure oncologiche è stato impiegato nell’ambito dei percorsi di diagnosi e cura del tumore al seno. In particolare, è stato acquisito un sistema di intelligenza artificiale che migliora la capacità di individuare lesioni sempre più piccole e precoci, un sistema di analisi del linfondo sentinella nel corso degli interventi di rimozione del tumore al seno e uno di analisi radiografica del reperto operatorio già nella sala chirurgica, con sensibile riduzione dei tempi.
Sono in media 650 ogni anno le donne che, nella nostra provincia, affrontano il primo intervento al seno. I dati del Registro Tumori reggiano indicano bassi indici di reintervento e un’elevata percentuale di diagnosi nella fase iniziale, con migliore esito del trattamento.
Grande commozione e riconoscenza sono state espresse dalla dott.ssa Marchesi che ha confermato come acquisizioni di questa entità fossero, al momento, al di fuori del budget dell’azienda sanitaria e quanto grande sia il beneficio per le donne che aderiscono alla chiamata di screening, perché potranno ricevere diagnosi ancora più tempestive, cruciali per l’esito delle cure, e interventi sempre più mirati e risolutivi.