Lapam Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti Vignola mostrano grande disagio dopo aver appreso la decisione dell’Amministrazione Comunale di Vignola di approvare l’accordo di programma tra l’amministrazione e la Coop.
“Siamo avviliti e delusi – affermano i rappresentanti di Lapam, Confesercenti e Confcommercio vignolesi – siamo stati convocati giovedì 23 giugno con un ordine del giorno che non contemplava il tema Coop e a latere dell’incontro siamo stati informati che di lì a poco la giunta avrebbe approvato l’accordo di programma che di fatto avvia il percorso di insediamento della nuova Coop”.
Praticamente solo un’informazione a chi rappresenta gli interessi delle imprese vignolesi su un intervento che impatterà in modo significativo su tutta la rete distributiva del comune. “Questa mancanza di rispetto verso il mondo associativo dimostra come questa amministrazione non tenga sufficientemente in considerazione le rappresentanze delle imprese ed il tessuto economico e commerciale di prossimità della città ma sia oramai vocata a realizzare i progetti della grande distribuzione”.
Confcommercio, Lapam e Confesercenti proseguono: “Alcune questioni di merito: in un contesto quale quello attuale di grave crisi del commercio vignolese, ma non solo, dovuto alla particolare congiuntura economica internazionale, che vede da una parte l’aumento dei costi energetici dall’altra un calo dei consumi associato all’aumento dei costi delle materie prime, l’amministrazione autorizza l’apertura con ampliamento di un supermercato con una superficie utile di vendita pari a 4000 mq, con un impatto rilevantissimo sul tessuto commerciale vignolese, e non solo. La nuova Coop, di fatto, rappresenterà il più grande insediamento della grande distribuzione della storia commerciale Vignolese. La preoccupazione in questo caso è trasversale a tutti i settori. In effetti l’incremento di superficie, passando dagli attuali 2550 mq ai 4000 mq permetterebbe di incrementare in percentuale molto di più il reparto dedicato ai generi extralimentari, come ad esempio: elettrodomestici, abbigliamento, casalinghi, articoli per la casa ed il tempo libero, giocattoli, giardinaggio, libri e complementi da cartoleria ecc… L’impatto sulla rete del commercio tradizionale del centro storico così come della periferia e dei comuni limitrofi sarà sicuramente devastante. L’ autorizzazione a questa apertura incrementerà la crisi del commercio di vicinato che ha svolto un ruolo primario durante la pandemia contribuendo in modo significativo alla chiusura di numerose attività. Propensione che ovviamente impatterà sul benessere sociale e di comunità che, da sempre, le vetrine ‘aperte’ contribuiscono nella vivibilità dei nostri centri e delle nostre periferie. Inoltre sulla destinazione dell’attuale Centro Commerciale ‘I Ciliegi’ possiamo affermare che accade quello che succede quando in società il socio di maggioranza abbandona lasciando gli altri soci al loro destino. Soci che, proprietari degli immobili dei negozi della galleria hanno partecipato negli anni alle opere di ristrutturazione e oggi non hanno certezze su quello che succederà nell’immediato futuro, vanificando, di fatto, anni di investimenti e di programmazione aziendale”. La chiusura di Confesercenti, Lapam e Confcommercio è netta: “In ultimo, ma non per importanza, rileviamo come soltanto una parte. minoritaria dei 2.850.000 euro derivati dall’operazione (2.700.000 tra oneri ed extraoneri e 150.000 di fondi accantonati dal Comune per il contenzioso con la Coop) verranno destinati alla riqualificazione del centro storico. Speriamo comunque che e possano sostenere la vita delle attività commerciali vignolesi”.