«L’uscita di Mirandola dall’Unione ha cambiato le carte in tavola ci costringe a rifare i conti sulla “capacità assunzionale” e sulle valutazioni relative al rispetto dei vincoli che la realtà mirandolese determinava; al momento dobbiamo conferire in ASP i nidi che erano in discussione. Sulla titolarità dell’amministrazione pubblica degli asilo nido dell’Unione comunale non ho mai nutrito alcun dubbio – dichiara il Presidente dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord, Alberto Calciolari – e sono talmente d’accordo sul fatto che i nidi debbano rimanere pubblici che sottoscrivo l’affermazione vergata dal sindacato davanti alla sede dell’Unione. La governance dei nidi è e rimarrà sempre pubblica, in capo all’Unione Comuni Modenesi Area Nord. Quello che poteva e può essere messo in discussione per effetto delle norme vigenti in materia di capacità assunzionale negli enti pubblici, era la gestione del servizio dei nidi. Nessuno ha mai parlato di nidi che diventano privati, con la perdita del controllo da parte dell’ente pubblico. La decisione del Consiglio di Stato poi ci obbliga a delle riflessioni, perché l’uscita di Mirandola muta il contesto; non abbiamo più quattro nidi da gestire ma tre. E per fare queste riflessioni ci prenderemo il tempo da qui alla fine del prossimo anno scolastico, per testare questa nuova modalità di svolgimento del servizio con il personale in carico all’ASP. La speranza è che la vertenza sindacale continui in estrema serenità, avendo presente il fine comune che è l’erogazione del servizio alle famiglie e ai bambini».
«Al di là delle manifestazioni e della mobilitazione, abbiamo avuto un incontro informativo con i sindacati, per presentare la nuova situazione che si è venuta a creare dopo la sentenza sull’uscita di Mirandola – aggiunge la vicepresidente dell’Unione e assessore alla Politiche giovanili Monja Zaniboni –, che ha cambiato l’indirizzo politico e che al momento ci costringe a una gestione provvisoria con il servizio nidi affidato ad ASP, mancando i dati che ci sono necessari per poter prendere decisioni definitive sulla situazione. Come amministratori non dobbiamo e non possiamo guardare solo ai nidi, nel senso che la decisione del Consiglio di Stato porterà novità per tutti i servizi in capo all’Unione. In ogni caso, da qui a settembre 2023 la gestione dei nidi passa alla ASP; poi, valuteremo il da farsi relativamente ai servizi che mano a mano usciranno dall’Unione. Al momento la vertenza sindacale è ancora in atto, ma era nostro dovere informare le parti che la situazione è cambiata».