Nell’ambito applicativo del Piano Regionale per il controllo della nutria (Myocastor coypus). Periodo 2021–2026, è stato sottoscritto oggi un protocollo sperimentale tra Città metropolitana di Bologna, Comuni di pianura, Atc, organizzazioni agricole, organizzazioni dei cacciatori e Consorzio della Bonifica Renana.
Obiettivo dell’accordo sperimentale è la costruzione di una “rete” fra soggetti pubblici e privati al fine di potenziare il controllo di questa specie invasiva, alquanto prolifica, soprattutto nelle aree pertinenziali dei corsi d’acqua naturali e artificiali, per prevenire anche i rischi alluvionali conseguenti alle gallerie che questi animali scavano negli argini e nei pressi dei manufatti idraulici di regolazione delle acque di superficie.
Il controllo delle nutrie mira, tra l’altro, al riequilibrio ambientale degli habitat acquatici dal momento che la proliferazione eccessiva di questa specie compromette nidificazione e alimentazione anche di numerose specie ornitiche d’interesse comunitario, presenti nelle zone umide della Regione.
Sempre più rilevanti sono anche i danni alle coltivazioni, fonte inesauribile di cibo per la specie, e la pericolosità per le lavorazioni agricole in vicinanza ai corsi d’acqua che gli estesi scavi sotterranei della specie invasiva provocano.
Il protocollo sperimentale prevede il coordinamento capillare tra attività di segnalazione puntuale e sistematica delle principali criticità indotte dalla presenza diffusa della specie (anche tramite l’utilizzo dell’App CSMON-LIFE) e interventi di contenimento mirati, attraverso personale volontario – abilitato e coordinato dalla Polizia Locale della Città metropolitana di Bologna – che opera, meritoriamente, in veste di incaricato di servizio di pubblica utilità.
“Purtroppo ci troviamo a gestire e contenere un problema creato, come spesso accade, dall’uomo stesso. Credo che gli Uffici della Città metropolitana e del Consorzio della Bonifica Renana, con questa convenzione ben strutturata stiano affrontando il problema con competenze, risorse, organizzazione e coinvolgendo in modo importante il volontariato. – commenta Paolo Crescimbeni, consigliere delegato alla Polizia locale – Credo che l’impegno per ricercare, approfondire e sperimentare varie modalità per il contenimento sia un altro importante indirizzo proposto dalla Città metropolitana”.