Si è tenuta oggi presso il Club La Meridiana a Casinalbo di Formigine una tavola rotonda organizzata da FeDER, Federazione diabetici dell’Emilia Romagna insieme a Associazione Giovani con Diabete di Modena con il Direttore generale dell’Azienda USL di Modena, Antonio Brambilla e la Direttrice sanitaria Silvana Borsari. Con l’iniziativa, dal titolo “La sfida del PNRR e lo sviluppo dell’Assistenza Territoriale nell’AUSL di Modena: missione possibile?” le associazioni hanno voluto fare il punto sullo stato dei servizi di assistenza territoriale all’indomani della pandemia, mettendo a frutto tutta l’esperienza condivisa e la collaborazione tra l’Ausl e il mondo del volontariato sanitario, che ha consentito di innalzare la qualità dei percorsi di cura nella nostra provincia, con risvolti importanti anche a livello regionale. Presente in videocollegamento anche Donata Bellentani, Direttore dell’Ufficio Programmazione sanitaria del Ministero della Salute.
All’interno del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, infatti, la Missione 6 prevede la creazione di reti di prossimità, domiciliarità, innovazione digitale, ammodernamento tecnologico, nuova edilizia sanitaria, che impongono il superamento dei vincoli di spesa. Temi che toccano da vicino la vita dei cittadini – in particolare dei pazienti cronici e fragili – nella sfida di una sanità che sia da un lato sostenibile, dall’altro sempre più capace di rispondere ai bisogni. Il Direttore Ausl ha illustrato ai presenti la nuova organizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale che risponde alle nuove esigenze nate dalla pandemia e si allinea alle indicazioni dei decreti ministeriali (DM71) con l’obiettivo di avvicinare la sanità al domicilio, anche grazie a nuove forme di assistenza infermieristica o alla telemedicina e potenzia le strutture sanitarie intermedie – Case della Comunità, Ospedali di Comunità (OsCo) e Hospice – che già sono attive sul territorio ma che il PNRR rilancia con finanziamenti dedicati.
“L’incontro è stato anche occasione per ringraziare il Direttore Brambilla – dichiara Rita Lidia Stara. Presidente di FeDER – per il suo costante interessamento al miglioramento dei percorsi per i pazienti, in particolare delle persone con diabete. Grazie alla collaborazione con l’Ausl di Modena sul nostro territorio abbiamo consolidato la diagnosi precoce e la presa in carico della cronicità e firmato protocolli, come ad esempio quelli dedicati ai bambini con diabete all’interno della scuola, che sono punto di riferimento per l’intero territorio nazionale. Il valore aggiunto del lavoro fatto insieme è stata la possibilità di partecipare ai tavoli di lavoro con un ruolo attivo nella co-costruzione di questi percorsi, come veri interlocutori, portatori di una visione e di un’attenzione ai bisogni dei pazienti che l’Azienda sanitaria ha voluto ascoltare e fare propria. Ci siamo sentiti coinvolti, nonostante tutte le difficoltà del covid e del post-covid e il merito va ad Antonio Brambilla che, sin dal suo impegno in regione e ancor di più come Direttore Ausl insieme a tutti i professionisti sanitari ha creduto in questa collaborazione”.
“Sono soddisfatto del lavoro svolto in questi ultimi due anni e da qui si riparte per continuare a progettare l’assistenza territoriale – aggiunge Daniele Bandiera, presidente di AGD Modena –, sappiamo che la sanità non vive un momento facile ed è stata provata dalla pandemia, ma riteniamo che si debba continuare a lavorare sulla strada della collaborazione nell’ideazione di percorsi che rispondano ai bisogni di salute, che sono in costante evoluzione: dalla promozione della pratica sportiva per migliorare la qualità della vita al sostegno ai bambini con diabete, dalla telemedicina per il monitoraggio a distanza alla presa in carico negli ambulatori dedicati. Anche io ringrazio il dottor Brambilla e tutti i sanitari Ausl per l’impegno reso ancor più gravoso dall’emergenza pandemica. Continuiamo così e anzi, lavoriamo per migliorare ancora”.
“È stata un’importante occasione di incontro, prima della fine del mio mandato – dichiara Antonio Brambilla – per rivedersi e tirare le fila di quanto è stato fatto. La pandemia ci ha colpiti e la sanità esce con nuove difficoltà, ma con competenze nuove, anche a livello organizzativo, per poter migliorare i percorsi di salute. Prevenire con uno stile di vita attento e sano, e prendere in carico davvero la persona, soprattutto i cronici, sono le sfide che attendono il nostro sistema sanitario, auspico davvero che potremo fare nuovi passi avanti su queste strade”.